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Cagliari

Teatro lirico di Cagliari, Meli senza contratto: membri del cda in Procura

Teatro lirico di Cagliari, Meli senza contratto: membri del cda in Procura

Il nuovo sovrintendente non ha ancora sottoscritto il contratto che deve essere predisposto dal presidente della fondazione e da Zedda

24 aprile 2014
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CAGLIARI. Si sono aggiunti documenti e accertamenti nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cagliari sulla gestione del teatro Lirico della città, che ha come unico indagato il sindaco Massimo Zedda. L’indagine è stata chiusa lo scorso gennaio ma questa mattina il pm Giangiacomo Pilia ha sentito come testimoni Giovanni Follesa, Gualtiero Cualbu e Giorgio Baggiani, tutti componenti del cda della fondazione (i primi due in rappresentanza della Regione), che - depositando un’articolata memoria - hanno portato all’attenzione degli inquirenti quello che a loro avviso sarebbe un atteggiamento ostruzionistico del primo cittadino, che è anche presidente del Lirico, in merito all’insediamento del nuovo sovrintendente Mauro Meli. Quest’ultimo ha preso il posto della contestatissima Marcella Crivellenti, la cui nomina è stata annullata dal Tar, ma - nonostante la delibera di nomina - il nuovo sovrintendente non ha ancora sottoscritto il contratto che deve essere predisposto dal presidente della fondazione e quindi da Zedda.

Mentre Crivellenti ha presentato domanda di reintegro o di pagamento di quanto le spetterebbe dall’annullamento dell’incarico alla scadenza del contratto, Meli lavora senza aver firmato ancora nulla. Gli inquirenti dovranno ora valutare se siano stati commessi nuovi reati, ma le testimonianze di stamane verranno depositate, come indagine integrativa, nel fascicolo sul Lirico chiuso con la doppia accusa di abuso d’ufficio per Zedda. La prima contestazione è legata alla nomina di Crivellenti al vertice del teatro, l’altra al mancato insediamento, nel cda del Lirico, di Baggiani.

La vicenda ha avuto inizio nell’ottobre 2012 quando il primo cittadino ha proposto il curriculum di Crivellenti nonostante quest’ultima non avesse partecipato alla manifestazione di interesse avviata dal Lirico. Senza prendere in considerazione le 44 candidature alla carica di sovrintendente, Zedda era riuscito a strappare un’unanime fiducia dal Cda sul nome proposto e, pensando di averla spuntata, durante una riunione successiva aveva cercato di formalizzare la nomina, ma tre consiglieri (Cualbu, Oscar Serci e Felicetto Contu) non si erano riconosciuti nel verbale ed era scoppiato il caos. Fortemente osteggiata dai lavoratori del teatro, la nuova sovrintendente era stata presa di mira anche da una serie di ricorsi al Tar che poi ha dato ragione ai ricorrenti. Il caso era approdato in procura quando la Rsu della fondazione aveva presentato un esposto su quanto accaduto, che aveva dato il via all’indagine. Infine, a quella penale, si è aggiunta poi anche l’inchiesta della procura della Corte dei conti che sta cercando di capire se ci siano profili di danno erariale come conseguenza di quanto accaduto.

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