La Nuova Sardegna

Cagliari

Patto stabilità e ammortizzatori, 52 milioni per i lavoratori sardi

Patto stabilità e ammortizzatori, 52 milioni per i lavoratori sardi

È il risultato degli incontri che il presidente Pigliaru e l’assessore al Bilancio Paci hanno avuto a Roma

24 aprile 2014
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CAGLIARI. L’allentamento del patto di stabilità e i fondi per pagare gli ammortizzatori sociali sono stati al centro delle pressioni esercitate a Roma dalla Regione Sardegna in occasione degli incontri che il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore al Bilancio e Programmazione Raffaele Paci hanno avuto stamane a Roma. Il primo è stato con l’ispettore generale capo della Ragioneria dello Stato, Salvatore Bilando, per l’annunciato tavolo tecnico concordato per quantificare quanto la Regione potrà spendere in base della nuove entrate fiscali, ma anche per ottenere, a titolo di anticipazione, 52 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali, svincolati dal patto di stabilità.

«Per la prima volta la Ragioneria dello Stato non si è limitata al generico riconoscimento dell’anomalia Sardegna», ha riferito Paci dopo l’incontro con Bilardo, «ma si è parlato di scenari concreti sull’allentamento del patto di stabilità e, quindi, la concessione di ulteriori spazi finanziari. Le trattative sono finalmente aperte, grazie alla ritrovata credibilità della nostra istituzione. Le interlocuzioni sono in corso e ora si tratta di fare le opportune valutazioni al tavolo politico che si terrà entro la prima settimana di maggio». Quanto agli ammortizzatori sociali, la Ragioneria dello Stato si è impegnata a mettere a disposizione dell’Inps un’anticipazione di 52 milioni di euro per pagarli. «Si tratta di fondi dovuti per la mobilità in deroga 2013», spiega da Cagliari l’assessore regionale al Lavoro, Virginia Mura, «una questione non risolta dal precedente governo regionale e che ora portiamo a compimento. Ciò significa che, svolte le procedure tecniche, a breve l’Inps potrà cominciare a pagare. Da parte dell’assessorato è stato predisposto tutto il necessario e sarà nostra cura comunicare la data precisa».

Con la Ragioneria dello Stato la Regione ha parlato anche dei cofinanziamenti dei fondi comunitari, ora soggetti al patto di stabilità. «Sono a buon punto le trattative per la richiesta all’Unione europea per mettere fuori dal patto il cofinanziamento regionale e statale dei fondi strutturali», ha riferito Pigliaru. «Attualmente Stato e Regione cofinanziano il 50%. Portare il cofinanziamento fuori dalle maglie del patto significa un forte sollievo per i nostri margini di spendita». La questione dei vincoli è stata portata dal presidente anche nella riunione della Conferenza delle Regioni, convocata per discutere il decreto legge di revisione della spesa pubblica. In particolare, Pigliaru è intervenuto sull’articolo 48 del provvedimento in materia di edilizia scolastica. «L’articolo 48, così com’è, dispone che per interventi di edilizia scolastica, ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno, siano libera solo le spese sostenute dai Comuni», ha spiegato il presidente. «Sentite le altre Regioni a statuto speciale, la Regione Sardegna ha portato avanti la proposta che anche le spese sostenute in questo campo dalle Regioni siano considerate fuori dal patto. La richiesta è stata condivisa anche dalle Regioni a statuto ordinario ed è diventata un emendamento che sarà portato all’attenzione del governo. Se passerà, per la Sardegna si tratterà di un risultato particolarmente significativo. Ci permetterà di perseguire, con ancora maggiore convinzione e in linea con il governo, la rotta intrapresa nell’ambito delle politiche sull’edilizia scolastica».

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