La Nuova Sardegna

Cagliari

Stragi, i familiari delle vittime a Renzi: «Si ricordi della Moby Prince»

Stragi, i familiari delle vittime a Renzi: «Si ricordi della Moby Prince»

Dopo la decisione del premier di desecretare gli archivi di Stato, le associazioni 10 Aprile e Comitato 140 hanno scritto al presidente del Consiglio

23 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. I familiari delle vittime della strage della Moby Prince, raggruppati nelle due associazioni 10 Aprile e Comitato 140, hanno hanno scritto al premier Matteo Renzi esprimendo «il plauso per la sua irrompente dichiarazione che prevede la desecretazione degli archivi di Stato, ma a quello che abbiamo potuto sentire si parla di alcune stragi rimaste oscure e non si fa cenno alla vicenda del Moby Prince». «Come Lei può ricordare la strage del Moby Prince risale al 10 aprile 1991. Da allora ci sono state omissioni e manomissioni e indagini e processi che hanno portato ad un nulla di fatto. Quella notte nel porto di Livorno - ha ricordato Luchino Chessa, figlio del comandante del Moby prince, a nome dei familiari delle vittime - c'erano navi militarizzate in forza agli Stati Uniti, di ritorno dalla guerra del Golfo e che dovevano scaricare armi nella base Nato di Camp Darby. C'era una petroliera, l'Agio Abruzzo, che si trovava in una zona di mare off limits per quanto riguarda l'ancoraggio, non c'era una nebbia inventata per depistare e per costruire una verità di comodo, non c'erano i tracciati radar, non c'erano satelliti che guardavano il porto di Livorno, non ci sono stati soccorsi organizzati e ci sono state 140 persone innocenti che hanno atteso per ore prima di morire bruciati. La storia del Moby Prince è stata dimenticata per anni dalle istituzioni e solo da alcuni mesi esiste un movimento di vari gruppi politici, Sel, M5S, Pd che vogliono la istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare e i senatori Luigi Manconi e Silvio Lai (Pd) hanno chiesto ai Ministri di Giustizia e della Difesa una indagine ispettiva presso la Procura di Livorno». «Come familiari delle vittime - ha concluso Chessa - chiediamo che si faccia piena luce su tutta la vicenda del Moby Prince anche utilizzando i documenti chiusi negli archivi segreti dello Stato, indispensabili per capire quali logiche hanno gestito questi 23 anni di non verità. Cerchiamo ancora di essere ottimisti e speriamo in un suo attivo intervento».

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative