Dieci trapianti di rene con il robot “Da Vinci” in un anno
Cagliari, l’Urologia dell’ospedale Brotzu presenta i risultati della sua attività
CAGLIARI. Dieci trapianti di rene con il robot «Da Vinci» negli ultimi dodici mesi. E dieci e lode (in tanti ringraziano) non solo al macchinario importato dagli Usa nel 2011 ma anche all'equipe di Mauro Frongia, direttore di urologia, chirurgia robotica e trapianto di rene dell'ospedale Brotzu di Cagliari: tutto è andato nel migliore dei modi. E si può già fare una stima dei vantaggi delle operazioni automatizzate rispetto a quelli chirurgici.
I risultati della sfida dell'ospedale cagliaritano sono stati presentati questo pomeriggio nella sede di via Peretti. Secondo gli esperti l'investimento in tecnologia ha fatto guadagnare punti alla qualità degli interventi. L'elenco è lungo e ultratecnico. Ma per i profani vale la pena ricordare soprattutto - è stato spiegato - il minor rischio di infezione per le ferite. E tra i vantaggi c'è anche una maggiore soddisfazione estetica del paziente.
Un breve cortometraggio ha spiegato la storia del robot «Da Vinci», dal primo viaggio dei medici cagliaritani a Chicago per imparare a usare il macchinario. Alla decisione di utilizzarlo per i trapianti di rene.
«Anche sui tempi - ha spiegato Frongia - abbiamo raggiunto i livelli degli interventi chirurgici. All'inizio erano più lunghi, ma ora siamo in linea con le operazioni tradizionali».
Dal 2011 il robot è stato protagonista al Brotzu in circa 500 interventi. Nel 2012 il macchinario è stato utilizzato per il prelievo del rene da donatore vivente. E il successo ha consentito di arrivare al passo successivo: il trapianto di rene completo. (ANSA).