La Nuova Sardegna

Cagliari

Calligaris: «Carceri di alta sicurezza, sbagliato escludere Uta»

Calligaris: «Carceri di alta sicurezza, sbagliato escludere Uta»

L’associazione “Socialismo, diritti, riforme” contesta la decisione

14 aprile 2014
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UTA. «Non si comprende il motivo dell'esclusione del carcere di Uta dall'elenco delle strutture previste nel regime di alta sicurezza».

È la contestazione della presidente dell'associazione “Socialismo, diritti e riforme”, Maria Grazia Caligaris, dopo il completamento del trasloco dei detenuti sottoposti al sistema di alta sicurezza nel presidio penitenziario di Cagliari. Secondo l’associazione infatti si tratta di «una scelta priva di una logica, visto che gli uffici ed i magistrati della Direzione distrettuale antimafia si trovano nella sede del capoluogo isolano, mentre i detenuti ritenuti pericolosi sono stati ripartiti tra Massama – Oristano e Tempio».

In realtà, nel nuovo caseggiato di Macchiareddu c'è un apposito compartimento destinato ai detenuti di massima sicurezza, mentre è stato cancellato il dipartimento di alta sicurezza ormai fuori da un sistema restrittivo. «Una misura, probabilmente, necessaria per evitare contatti».

C'è però un'antitesi nella decisione di sopprimere questa sezione. «Infatti non si contribuisce di certo a ridurre le spese, perché ci sarà necessità delle trasferte dei magistrati a Uta per gli interrogatori».

“Socialismo diritti e riforme” mette inoltre l'accento sul sovraffollamento: «Il presidio penitenziario è in grande sofferenza perché non ci sono certo le condizioni ideali, con un elevata percentuale di persone con gravi problemi di salute». (Luciano Pirroni)  

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