La Nuova Sardegna

Cagliari

Tagli all’assistenza sanitaria ai detenuti: “Avranno il medico come gli altri cittadini”

di Luciano Onnis
Tagli all’assistenza sanitaria ai detenuti: “Avranno il medico come gli altri cittadini”

La Asl 6 risponde alle accuse e porta il problema al tavolo del neo assessore regionale Arru

28 marzo 2014
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ARBUS. Il ministero della Giustizia non trasferisce alla Asl 6 del Medio Campidano i fondi necessari due anni fa stabiliti per il mantenimento del servizio medico 24 ore su 24 nella casa di reclusione di Is Arenas e l’azienda sanitaria si vede costretta a ridurre l’orario di presenza del medico nell’istituto penale.

Lo puntualizza il direttore generale della Asl 6, Salvatore Piu, a seguito della dura presa di posizione della presidente dell’associazione “Socialismo-Diritti-Riforme”, Maria Grazia Caligaris, che ha denunciato pubblicamente il taglio del servizio medico, ridotto a 6 ore al giorno, esclusa la domenica quando a Is Arenas sarà presente solo il personale infermieristico.

La riduzione oraria del servizio rimane al momento in sospeso perché si intende portare il problema al tavolo del nuovo assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, appena insediatosi.

“Fino all’anno scorso il ministero della Giustizia accreditava alla Asl 6 498 mila euro l’anno per il servizio medico h24 nella casa di reclusione – spiega il direttore generale dell’azienda sanitaria -, adesso ci passa appena 115 mila euro. Per mantenere attivo il servizio 24 ore su 24 come in passato, l’azienda sanitaria dovrebbe far fronte dal suo fondo corrente. Sono soldi che poi vengono a mancare per il servizio ai cittadini del Medio Campidano, a cui noi abbiamo il dovere prioritario di provvedere. I reclusi di Is Arenas avranno la stessa assistenza medica che hanno i cittadini comuni, che usufruiscono del medico di base per sei ore al giorno. I diritti sono eguali per tutti e a questo principio la Asl 6 intende attenersi. Rimarrà garantita nella struttura penale la medicina specialistica all’interno del monte ore giornaliero, a partire dal dentista”.

Quando però alla Asl 6 veniva accreditato dal ministero della Giustizia quasi mezzo milione di euro, i detenuti presenti a Is Arenas erano poco meno di 200, molti con patologie complesse, ora nella colonia penale ne sono presenti ottanta. Il ministero è orientato a mantenere un numero costante di 100 reclusi e che tutti siano idonei alle attività lavorative che si svolgono nella colonia penale. Fra i detenuti adesso presenti, 70 sono tossicodipendenti (a cui viene somministrata la terapia del Serd), cinque i diabetici e altrettanti soffrono di ipertensione arteriosa. I problemi sono sorti quando, meno di due anni, fa il ministero della Giustizia ha trasferito alle Asl la competenza dell’assistenza medica carceraria, riconoscendo per ogni detenuto la quota pro capite prevista per ciascun cittadino comune. Precedentemente il servizio era di competenza dell’amministrazione carceraria, che generalmente riusciva a coprire il servizio medico interno alle carceri per tutte le 24 ore quotidiane. Con il passaggio alle Asl si è aperta una falla nell’assegnazione dei fondi, da qui il taglio delle ore di presenza del medico in carcere. Dall’interno dell’istituto penitenziario, il personale non fa mistero che si stava molto meglio prima, quando il servizio sanitario interno veniva gestito ed erogato direttamente dall’amministrazione carceraria. Ed è a questo che si vorrebbe tornare.

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