La Nuova Sardegna

Cagliari

Fondi ai gruppi, alla convention di Forza Paris una cena «minimal» con 30 pecore bollite e una vitella arrosto

Fondi ai gruppi, alla convention di Forza Paris una cena «minimal» con 30 pecore bollite e una vitella arrosto

Sono i particolari emersi durante il processo all’ex senatore del Pdl ed ex consigliere regionale Silvestro Ladu, accusato di peculato e falso

28 gennaio 2014
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CAGLIARI. Alla convention di Fortza Paris e i suoi alleati, organizzata a Sedilo (Oristano) nel giugno 2004, c’era «il minimo indispensabile». Lo assicurano gli ex consiglieri regionali del partito sentiti oggi in tribunale a Cagliari, riferendosi a una tavolata dove furono serviti un’intera vitella arrosto, trenta pecore bollite, formaggi e «naturalmente» vino rosso. La cronaca del "banchetto politico" è stata ricostruita stamane davanti alla prima sezione del tribunale di Cagliari durante il processo in cui è imputato l’ex senatore del Pdl ed ex consigliere regionale Silvestro Ladu, accusato di falso e peculato nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi.

A Ladu la procura ha contestato, oltre alla spesa di 250 mila euro, anche 10.500 euro usati per pagare il necessario per lo «spuntino» consumato all’ombra del santuario di San Costantino, pochi giorni prima delle elezioni regionali. «Alla convention c’era un minimo di ristoro», ha confermato Pasquale Onida, ex consigliere di Fortza Paris oltre che ex assessore della giunta Palomba attualmente commissario della Provincia del Medio Campidano, chiamato come testimone dal pm Marco Cocco. Ma a fornire i dettagli dell’incontro di Sedilo è stato Tonino Manca, ingegnere e collaboratore di Onida, che dal banco dei testimoni ha confermato di essere stato lui a organizzare e anticipare le spese per il banchetto, poi rimborsate da Ladu con un assegno legato al contro corrente del gruppo Fortza Paris, e riscosso il 16 luglio quando la formazione non era formalmente costituita. «Il gruppo di cottura era coordinato dal cognato dell’onorevole Serrenti (Efisio Serrenti, leader degli allora Sardistas ed ex presidente del consiglio regionale, ndr)», ha spiegato Manca fornendo i dettagli dei costi sostenuti.

«Abbiamo arrostito un vitello intero e preparato circa 30 pecore anche poi ne abbiamo bollite solo 20 e le altre le abbiamo donate ad associazioni e indigenti - ha aggiunto il testimone. Naturalmente c’era vino rosso ma abbiamo provveduto anche al vettovagliamento».

«Non posso escludere ci fossero dei suonatori di launeddas ma non me ne ricordo», ha concluso il collaboratore di Onida, rispondendo a una domanda del pubblico ministero che gli chiedeva conto di una fattura che fa riferimento proprio ai musicisti. È chiaro che l’accusa stia cercando di dimostrare che la convention altro non fosse che un pranzo elettorale pagato impropriamente con il denaro destinato alle attività istituzionali del gruppo Fortza Paris, che tra l’altro doveva ancora costituirsi. La difesa - rappresentata dagli avvocati Piero Longo, ex senatore e storico difensore di Silvio Berlusconi, e Mariano Delogu, anche lui ex senatore del Pdl - vuole invece dimostrare il contrario e legare l’utilizzo del denaro del gruppo alla legislatura precedente.

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