La Nuova Sardegna

Cagliari

Il Governo impugna il piano paesaggistico della giunta Cappellacci

Il Governo impugna il piano paesaggistico della giunta Cappellacci

Lo avevano già annunciato al ministero dei Beni culturali, esultano gli ambientalisti che l’avevano contestato, il governatore: “E’ un atto di arroganza verso i sardi”

17 gennaio 2014
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CAGLIARI. Il Governo, come preannunciato dalla direzione regionale per i Beni culturali, ha impugnato davanti alla Corte costituzionale la delibera con cui il 29 ottobre scorso la giunta Cappellacci ha aggiornato, modificandolo radicalmente, il piano paesaggistico regionale (Ppr), trasformandolo nel ribattezzato «Piano paesaggistico dei sardi». Il motivo, in estrema sintesi, è questo: la Regione non avrebbe tenuto il necessario confronto con gli uffici del ministero dei beni culturali quando ha elaborato le modifiche dei livelli di tutela paesaggistica previsti nel piano tutt’ora in vigore che fu varato dall’ex giunta Soru.

Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della caccia e Gruppo d’intervento giudico hanno espresso soddisfazione per la decisione del consiglio dei ministri di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Consulta, considerata la mancata conclusione delle procedure di copianificazione Mibac-Regione.

La giunta ne ha preso atto nella riunione di stamane a Villa Devoto e per il presidente Ugo Cappellacci l’impugnazione «è l’ennesimo atto arrogante del governo centrale verso la Sardegna».

«La giunta regionale ha deliberato di resistere davanti ai giudici costituzionali e difendere le funzioni della nostra autonomia», afferma Cappellacci, alla vigilia della kermesse con cui dalla Fiera di Cagliari si prepara ad affrontare l’ultimo mese di campagna elettorale per la riconferma. «I sardi hanno diritto di decidere come tutelare il proprio paesaggio e non accettano lezioni da soggetti tutt’altro che disinteressati sia dal punto di vista politico che da quello economico. La casta degli ambientalisti con la villa in riva al mare e i nostalgici delle norme che si applicavano ai nemici e si interpretavano per gli amici è destinata a veder schiantare le sue menzogne ideologiche contro la verità degli atti».

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