La Nuova Sardegna

Cagliari

«Un pellicano tra i rifiuti, questo parco fa piangere»

«Un pellicano tra i rifiuti, questo parco fa piangere»

L’analisi spietata e realistica di Stefano Deliperi sui problemi del Molentargius Scarichi illegali, abusi edilizi, sporcizia e degrado pregiudicano l’area protetta

16 settembre 2013
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CAGLIARI. «Eravamo là, a fotografare quello splendido esemplare di pellicano, tra decine di turisti stranieri estasiati... wonderful, wonderful, però i nostri piedi si muovevano tra l’immondezza, una cosa imbarazzante»: parole di Stefano Deliperi, responsabile del Gruppo di intervento giuridico, impegnato da una vita a denunciare lentezze, volontà contrarie e aggressioni politiche che condizionano la crescita - o la reale nascita - del parco di Molentargius: «Ovunque sarebbe un fiore all’occhiello, un gioiello, un’attrazione naturalistica fantastica - sorride Deliperi - nessuno ha i fenicotteri rosa che volano in formazione la sera, questi volatili meravigliosi che ormai sono di casa tra Cagliari e Quartu. Noi abbiamo un patrimonio di questo valore e non riusciamo a proteggerlo e a trarne beneficio». Amministratori indolenti, interessi privati,posti di lavoro agli amici, le solite storie: «Devo dare atto al sindaco Massimo Zedda che nominando me, un ecologista, nel direttivo del parco voleva dare un segnale di cambiamento. Purtroppo la Corte dei Conti, dove lavoro, non mi ha autorizzato e non è stato possibile». Così si va avanti con la politica e con le politiche degli sprechi: «Dal 1992 sono stati spesi quasi sessanta milioni di euro - ricorda Deliperi - e ancora non s’è visto nulla di serio. Per le specie protette non è cambiato niente, qualcuno ci ha guadagnato ma nel complesso la situazione è da piangere. Ma come si fa? Dove s’è mai vista un’area protetta circondata da 190 abusi edilizi? Per non parlare degli incendi a ripetizione, degli scarichi illegali e di quell’ignobile ponte di cemento costruito per le biciclette... un disastro». Un disastro è una grandissima occasione perduta: «La provincia di Trento ha avuto nell’ultimo anno una ricaduta diffusa di cinquanta milioni grazie ai parchi, ma ovunque sono ormai dati consolidati, i parchi producono ricchezza». Qui al massimo qualche beneficio per chi, seguendo i canali scivolosi della politica, è riuscito a ritagliarsi uno spazio comodo: «Abbiamo un direttore che vive in hotel a spese del parco - avverte Deliperi -quando basterebbe attrezzargli un alloggio all’edificio Sali scelti. Sì, qualcuno ci lavora e ci guadagna ma la ragione di un’area protetta non può certo essere qualche busta paga. C’è da fare un grande lavoro di rilancio, investire i finanziamenti come si deve, costruire un parco che sia un parco».

Nel frattempo si va avanti alla giornata e si registra la crescita dei fenicotteri: ora sono 450 e vivono nelle zone umide del Cagliaritano nonostante tutto. Forse non ce li meritiamo e c’è da sperare che non decidano di volare altrove, dove la sensibilità per la natura sia diversa. (m.l)

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