La Nuova Sardegna

Cagliari

Servitù militari, sarà ridiscusso il peso in Sardegna

Servitù militari, sarà ridiscusso il peso in Sardegna

Le valutazioni verranno fatte nella conferenza nazionale che la Difesa organizzerà tra un anno a Cagliari

09 agosto 2013
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CAGLIARI. Il peso delle servitù militari in Sardegna, che gravano su 35mila ettari, sarà discusso nella conferenza nazionale che la Difesa sta organizzando per giugno 2014 con una tappa a Cagliari. Ma dipenderà anche dal futuro del poligono sperimentale del Salto di Quirra oggetto dal gennaio 2011 di un’inchiesta della procura di Lanusei per disastro ambientale e per la quale il procedimento si è aperto davanti al gup che deve pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio di 20 indagati, fra militari e civili. Nella prospettiva tracciata stamane dal ministro della Difesa Mario Mauro resta fondamentale, invece, il poligono di Capo Teulada, definito un «unicum» in Italia per la possibilità di attività congiunte di Aeronautica, Marina ed Esercito.

A dicembre 2012 la Difesa aveva stanziato una spesa di 75 milioni di euro per il triennio per le bonifiche nel poligono di Quirra, ma il ministro, pur confermando la cifra, ha spiegato che il bilancio del suo dicastero probabilmente andrà incontro a nuovi tagli. «Dal 2003 al 2012 il bilancio della Difesa è stato ridotto del 19%, caso unico In europa. Negli altri Paesi il taglio oscilla fra l’1 e il 3%, anche in Germania, Francia e Gran Bretagna», ha ricordato Mauro. «Siamo quelli che abbiamo tagliato di più e sarà ancora interessata a ritocchi, nonostante abbiamo evidenziato le nostre difficoltà. Le nostre risorse disponibili le impiegheremo dove siamo più presenti, per esempio in Sardegna». A maggio 2012, nella scorsa legislatura, la Commissione del Senato sull’uranio impoverito aveva disegnato nella sua relazione conclusiva uno scenario molto diverso da quello emerso oggi dalle dichiarazioni del ministro: i poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca avrebbero dovuto interrompere l’attività, mentre in quello del Salto di Quirra le bonifiche erano state previste per trasformarlo in un centro polivalente internazionale tecnologico-scientifico e vietare «tutte le attività suscettibili di produrre grave pregiudizio alla salute e all’ambiente».

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