La Nuova Sardegna

Cagliari

Rom e cagliaritani in corteo per la scuola

Rom e cagliaritani in corteo per la scuola

Manifestazione nelle vie della Marina per rivendicare il diritto allo studio e politiche di inclusione per gli emarginati

09 giugno 2013
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di Stefano Ambu

wCAGLIARI

In giro per la cittá per rivendicare il diritto a stare sui banchi di scuola. Anno 2013, per l'istruzione c'è ancora bisogno di scendere per strada. E questa volta l'hanno fatto i rom: in tour alla Marina, nella via Manno dello shopping e delle passeggiate del sabato pomeriggio e nella piazza Yenne dei turisti e dei cagliaritani che prendono il caffè e il gelato. Sì al diritto allo studio per tutti è stato il messaggio del primo striscione spuntato alla partenza, luogo di raduno, in via del Collegio. Come dire, giusto per ricordarlo a qualcuno che non l'ha capito. C'erano loro, i nomadi erano naturalmente in prima fila, ma anche associazioni, rappresentanti di comunità straniere, politici. Per un totale di cento-cinquanta duecento persone. Colonna sonora, la musica delle fisarmoniche suonate dagli stessi nomadi.

«Dei rom si parla molto – spiega Ratko Halilovic Boban, uno dei partecipanti – e si sa poco. Chiediamo ai Comuni l'apertura dei tavoli di partecipazione democratica e alla Regione un piano di inclusione non solo per i rom ma per tutti quelli che vivono in condizioni di emarginazione e povertà». Altri messaggi, fin troppo chiari stampati o disegnati sugli striscioni: "Siamo tutti fratelli, siamo tutti rom" e "Scuola è civiltá, chiuderla è una barbarie". E questo, l'argomento istruzione, era il punto chiave della marcia per le strade della cittá.

Un'iniziativa che è stata soprattutto la risposta a quanto accaduto nelle scorse settimane quando tre scuole medie "cagliaritane" erano state chiuse simbolicamente nella notte con nastro bianco e rosso davanti alle porte e affissione di volantini con la scritta "Stop ai rom. Prima gli studenti cagliaritani".

Un blitz che aveva scatenato polemiche a non finire e che non era piaciuto all'associazione Nazione Rom, con sede a Marina di Massa che aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cagliari contro Forza Nuova, organizzazione ritenuta nella denuncia responsabile dell'azione dimostrativa. Il blitz si riferiva probabilmente alla decisione del Comune di Cagliari di destinare 20mila euro per il conseguimento della licenza media per rom adulti. Decisioni prese a monte, fondi speciali destinati all'integrazione dei nomadi. Erano state prese di mira, con i finti sigilli, le scuole che dovranno ospitare le lezioni gratuite per i rom: la Manno, il Cima e il Pierluigi Da Palestrina. La marcia, dopo aver attraversato le strade della Marina, ha poi imboccato via Manno sino a raggiungere piazza Yenne. Il percorso originario prevedeva una tappa davanti al Comune, ma evidentemente si è voluto evitare qualsiasi contatto con una raccolta di firme per "l’emanazione del regolamento degli istituti di partecipazione e l’istituzione della Consulta dei giovani, della Consulta dei genitori e della Consulta dei lavoratori" organizzata dalla Destra in piazza Matteotti. Nessun contatto e la festa, anche per i tantissimi bambini rom in giro per la città con le mamme e i papá, è continuata pacificamente. Quando il corteo è sbucato da via Manno la marcia ha puntato non verso il Largo Carlo Felice, ma verso la parte alta di piazza Yenne. E la manifestazione, tra interventi e applausi, si è conclusa senza problemi. "il diritto allo studio – si legge in un volantino dell'associazione rom Dosta – è stato una conquista sociale e deve essere considerato patrimonio di tutti. E l'istruzione è un presupposto basilare del l'integrazione sociale"

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