Aggiotaggio: Soru resta indagato
Il pm chiede l’archiviazione solo per 15 dei 18 personaggi coinvolti
CAGLIARI. Si sgonfia ma solo in parte l’inchiesta per aggiotaggio e false comunicazioni che ha coinvolto diciotto tra amministratori e vertici dirigenziali di Tiscali: esaminata la relazione del perito Luciano Quattrocchio il pm Andrea Massidda ha chiesto l’archiviazione di quindici posizioni, ma il patron Renato Soru resta indagato insieme a Mario Rosso e a Luca Scano. L’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza era partita dall’operazione di scorporo in Tiscali Italia e Tiscali service della società madre Tiscali spa, registrato nel bilancio di otto anni fa. Stando all’ipotesi accusatoria l’operazione sarebbe stata rivolta a nascondere il reale stato di salute finanziaria dell’azienda, considerato all’epoca precario. L’accusa di aggiotaggio è riferita all’inserimento nel bilancio di una plusvalenza di 162 milioni da cui - secondo l’accusa - si ricaverebbe il tentativo di sopravvalutare l’avviamento delle due nuove società in danno degli azionisti.
L’inchiesta è andata avanti lentamente per la complessità della materia, una complessità che - se si arriverà al giudizio - renderà estremamente dura la battaglia tra accusa e difesa. Tra gli indagati per i quali il pm Massidda ha richiesto al gip l’archiviazione, il gotha della finanza sarda e italiana: Gabriele Racugno, Vicktor Uckmar, Franco Grimaldi, Vittorio Serafino, Tommaso Pompei, Francesco Bizzarri, Rocco Sabelli, Arnaldo Borghesi, Massimo Cristofori, Umberto De Tulio, Aldo Pavan, Massimo Giacomia, Piero Maccioni, Paolo Tamponi, Andrea Zini. Soru è difeso dagli avvocati Andrea Zanotti e Giuseppe Macciotta. (m.l)