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Cagliari

Guasila, minacce al sindaco Lilliu per l’alloggio negato

Guasila, minacce al sindaco Lilliu per l’alloggio negato

GUASILA. Il sindaco Gianluigi Lilliu minacciato in municipio da un allevatore per un alloggio popolare non assegnato al figlio che ne aveva fatto richiesta. Forse l’intruso aveva un fucile...

05 aprile 2013
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GUASILA. Il sindaco Gianluigi Lilliu minacciato in municipio da un allevatore per un alloggio popolare non assegnato al figlio che ne aveva fatto richiesta. Forse l’intruso aveva un fucile nascostosotto il giubbotto, ma finora nessuna delle persone sentite dai carabinieri come testimoni ha confermato di aver visto l’arma. E’ stato lo stesso sindaco a raccontare quant’era accaduto al consiglio comunale nel corso della seduta convocata in precedenza, all’ordine del giorno c’era tutt’altro. Secondo il racconto dei testimoni sarebbe andata così: erano le 14 di mercoledì, l’ora della chiusura degli uffici, quando l’allevatore Massimo Anedda (56 anni), con diversi precedenti giudiziari, si é presentato in stato di evidente alterazione in municipio e fermandosi all’ufficio tecnico ha chiesto di parlare con il sindaco. Intuite le sue intenzioni bellicose, gli impiegati hanno risposto che la richiesta non poteva essere esaudita, col suggerimento di tornare un’altra volta. Anedda però non ha accettato la risposta: è andato su tutte le furie e si è lasciato andare a una serie di improperi nei confronti del primo cittadino, con minacce finali. E’ stato a quel punto che - stando al racconto del sindaco, non confermato dai testimoni - sarebbe comparso un fucile, forse a canne mozzate: l’allevatore lo teneva nascosto sotto il giubbotto e il maglione. Tutto però è finito lì, Anedda ha girato le spalle e se n’é andato continuando a sbraitare nei confronti del sindaco.

Passate alcune ore, l’accaduto è stato portato a conoscenza del consiglio comunale dallo stesso sindaco. Chiusa la seduta, Lilliu è corso in caserma a denunciare i fatti della mattinata, minacce e fucile. I carabinieri si sono messi subito in azione e hanno sentito i dipendenti comunali che avevano assistito all’irruzione in municipio di Massimo Anedda. Ma nessuno di loro ha confermato di aver visto un fucile nascosto sotto il maglione dell’allevatore, infilato nella cinta. L’inchiesta va avanti. (l.on)

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