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Cagliari

Il territorio si ribella: «Diciamo no al mega parco fotovoltaico»

di Luciano Onnis
Il territorio si ribella: «Diciamo no al mega parco fotovoltaico»

Guspini, il progetto interessa la zona di Terramaistus e dovrebbe arrivare a estendersi su un’area di 211 ettari

20 febbraio 2013
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GUSPINI. Per il ventoso e soleggiato Campidano, nel quadrilatero compreso fra San Gavino, Pabillonis, Guspini e Villacidro, un futuro da mega parco di produzione di energia alternativa. Ovvero di quella che più comunemente viene oggi chiamata “pulita” e che è ormai un autentico business. Che girino le pale a vento (ce ne sono già più di cento) o che il sole picchi duro sui pannelli fotovoltaici, non fa differenza: l’importante è produrre energia, venderla e guadagnarci su. Fra Guspini e Gonnosfanadiga potrebbe nascere a breve una nuova fabbrica energetica a pannelli fotovoltaici, occupando un’area di circa 211 ettari, l’equivalente di altrettanti campi di calcio con annesse tribune. A questa sarebbe collegato anche un impianto energetico parallelo a biomassa. Il progetto è della “Energo Green Renewables”, già presentato alla Regione, roba da una potenza nominale di 50 megawatt. Poi, dopo il via libera dato più o meno per scontato da parte degli uffici regionali, passerà al vaglio delle amministrazioni comunali interessate per le concessioni locali. Ma mentre a Gonnosfanadiga la notizia della super centrale fotovoltaica sembra non aver suscitato particolari reazioni, a Guspini il coro dei “no” si è fatto subito sentire. Immediata la costituzione di un comitato spontaneo di cittadini, “No Megacentrale”, che ieri pomeriggio ha indetto un’assemblea pubblica nel salone di un bar del centro per discutere sul progetto della “Energo Green” e decidere i passi da compiere per contrastare l’iniziativa. Percepito il sentore della montante rivolta popolare, anche la giunta municipale si è affrettata a dire la sua, bocciando di netto (anche se non in via definitiva) la realizzazione della centrale energetica fotovoltaica per una serie di considerazioni che saranno illustrate oggi pomeriggio nella sala consiliare in un’altra assemblea pubblica che vedrà la partecipazione del docente universitario di Sistemi per l’energia e l’ambiente, Daniele Cocco. Il fronte dei contestatori motiva il proprio “no” con una serie di presunte ricadute negative sul territorio e un impatto ambientale tutt’altro che tollerabile. L’area individuata è incastonata fra la statale 197 per San Gavino e la 196 per Gonnosfanadiga, a meno di un chilometro e mezzo in linea d’area dalla periferia sud di Guspini, quasi a ridosso del fiume Terramaestus. La centrale richiederebbe, secondo i calcoli progettuali, un utilizzo di circa 50mila metri cubi di acqua mensili, da addurre dai pozzi e dalla falde che rendono particolarmente appetita l’area per fini agricoli.

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