Alcoa, gli operai manifestano davanti alla Prefettura
Dopo il blocco di due ore sul traghetto che li ha portati a Olbia da Civitavecchia, gli operai Alcoa che ieri hanno manifestato a Roma, nel primo pomeriggio sono arrivati a Cagliari - DIRETTA TWITTER
11 settembre 2012
2 MINUTI DI LETTURA
CAGLIARI. I 350 operai dell’Alcoa, reduci dalla protesta al porto di Olbia, sono arrivati a Cagliari dopo un viaggio in pullman di circa 4 ore. Hanno quindi raggiunto di corsa la Prefettura per un presidio rumoroso in vista della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza che sarà presieduto dal sottosegretario dell’Interno Carlo De Stefano. Il gruppo dovrebbe poi sdoppiarsi per consentire ad una delegazione di spostarsi davanti al Consiglio regionale per un altro sit-in in occasione della seduta dedicata anche all’Alcoa.
Davanti alla sede della Prefettura, nel quartiere di Castello, gli operai hanno esploso petardi e bombe carta: il fumo ha invaso il piazzale e le vie circostanti. Fischietti e l’ormai immancabile frastuono dei caschi da lavoro battuti sull’asfalto accompagna la protesta dei lavoratori. Contatti sono in corso tra i sindacati del Sulcis e i funzionari della Prefettura per cercare di concordare un incontro con il sottosegretario De Stefano prima dell’inizio della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza.
Un minuto di silenzio «perchè la Sardegna si sta spegnendo» - come spiegato da uno dei manifestanti - è stato osservato dagli operai dell’Alcoa in sit-in questo pomeriggio davanti alla prefettura di Cagliari, dove è in programma il comitato regionale per l’ordine e la sicurezza cui parteciperà anche il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano. La rumorosa protesta dei lavoratori si è così fermata per un minuto al termine del quale sono ripresi i cori e gli slogan.
Pronti ad immortale le bellezze della cattedrale di Cagliari, diversi turisti si sono fatti "catturare" dall’improvvisa protesta degli operai dell’Alcoa che stanno presidiando la sede della Prefettura, adiacente alla chiesa, in piazza Palazzo. Le macchine fotografiche hanno quindi cambiato obiettivo documentando in rapida sequenza il sit-in rumoroso inscenato dai lavoratori.
