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Cagliari-Atalanta a Quartu il «miracolo» è quasi fatto

Cagliari-Atalanta a Quartu il «miracolo» è quasi fatto

Lavori completati, il sindaco firma l’ordinanza. La palla ora passa alla Lega

31 agosto 2012
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CAGLIARI. La serie A domenica a Quartu. Lì, a due passi dal capoluogo, si era fermata solo la C2. E ora ecco il massimo campionato: Cagliari-Atalanta a a Is Arenas. Salvo clamorosi intoppi dell'ultim'ora l'esordio casalingo dei rossoblù sarà nel nuovo impianto iniziato a maggio. E finito ieri sera, almeno per le partite a porte chiuse. Il resto si vedrà. La comunicazione della conclusione dei lavori del muro di recinzione è partita dal comune di Quartu ieri sera alle 21.25 ed è arrivata alla Prefettura di Cagliari. Una certificazione di opere eseguite. E con quella l'assunzione di responsabilità da parte dell'amministrazione di via Eligio Porcu per la disputa della gara. Potrebbe bastare. Anche se l'ufficialità dovrebbe arrivare solo domani.

Potrebbe bastare perchè la Lega, che mercoledì aveva indicato Trieste come sede della partita, non sarebbe intenzionata ad opporsi alla richiesta di spostamento del Cagliari. A patto naturalmente che l'Atalanta non punti i piedi. Un comportamento improbabile. Difficile immaginare Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta, non ascoltare nessuno e dire "giochiamo a Trieste". Savoir faire. Ma anche consapevolezza che non si tratta di una gara che vale, alla seconda di campionato, salvezza o scudetto. Si gioca (salvo imprevisti) a Quartu. Anche se a Quartu si è giá giocato.

Ieri il pallone è rotolato per la prima volta sul terreno che una volta ospitava le parate di Goletti e i gol di Gattelli. All'improvviso - ma non tanto visto che chissà come il tam tam si era diffuso in mezza Quartu giá dalle 17 - un'amichevole. Quella che si sarebbe dovuta disputare ad Assemini. In campo Ibarbo, Thiago Ribeiro e compagnia rossoblù. Di fatto l'inaugurazione ufficiosa del nuovo impianto. Con centinaia di quartesi, forse un migliaio che cercavano di sbirciare dalle reti di recinzione.

Via S'Arrulloni e via Beethoven sembravano il centro di Quartu durante la festa di Sant'Elena. E il traffico intorno alle 20 sembrava quello pre-partita. Sul posto sono arrivate in un battibaleno le pattuglie della Polizia municipale. Ma non c'è stato caos. «Tanta gente, un segnale - spiega Contini che, subito dopo aver inviato la comunicazione alla Prefettura, si è gettato in mezzo alla mischia - che la città ha gradito quello che stiamo facendo. Tutti mi sembrano contenti: c'è un bel clima di festa». Difficile riconoscere in quel campo quello che, tanti anni fa, aveva visto Alessandro Cadoni, classe 1971, giocatore del Sant'Elena, battere Alessio Scarpi, portiere del Cagliari di Ventura, con un tiro da fuori area in una partita amichevole finita nel primo tempo (con le due squadre titolari in campo) 1 a 0 per i biancoverdi di casa. Ieri sembrava di essere in un altro posto, in un altro Is Arenas.

La mattinata era iniziata con il pesante fardello di ennesima giornata decisiva. E sembrava fin dalle prime ore di lavoro che gli operai, che giá in questi mesi avevano corso abbastanza, andassero a velocità stile Bolt. C'era un traguardo da raggiungere. Una rincorsa del tempo. Quello che ci voleva a sistemare tutti i muri di recinzione prima del tramonto. Alle 17 tutte le parti in cemento armato erano già state sistemate. Mancavano soltanto poche inferriate, poi sistemate a tempo di record nelle ore successive con tanti quartesi di fronte al cantiere a fare mentalmente il tifo. Poi il via libera del cantiere al Comune. E da lì il sindaco Contini che decreta la fine delle operazioni con i fogli inviati a Cagliari.

Salvo sorprese, è fatta. Un cammino tortuoso. Iniziato con il progetto di Elmas quando il Cagliari giocava ancora al Sant'Elia. Un piano presentato al Municipio del centro che ospita l'aeroporto in una conferenza stampa al ritmo delle musica degli Status Quo. Uno stadio che a Santa Caterina, la contestata zona considerata troppo vicina allo scalo per fare uno stadio. E che in primavera è invece rinato a Quartu. Mentre d'estate si consumava, dopo quarant'anni il divorzio con il Sant'Elia e con il comune di Cagliari. Poi il Cagliari ha preso il bus per Quartu.

Stefano Ambu

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