La Nuova Sardegna

Cagliari

molentargius

Mauro Contini «Sul parco noi lavoriamo, altri sono distratti»

Mauro Contini «Sul parco noi lavoriamo, altri sono distratti»

CAGLIARI. Non ci sta il sindaco di Quartu Mauro Contini a essere il presidente di un parco che sta morendo, come sostiene il Wwf e non solo. «Continua a destare stupore l’improvviso interesse nato...

03 agosto 2012
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Non ci sta il sindaco di Quartu Mauro Contini a essere il presidente di un parco che sta morendo, come sostiene il Wwf e non solo. «Continua a destare stupore l’improvviso interesse nato negli ultimi tempi attorno al parco di Molentargius-Saline (nella foto), dopo anni in cui gli organi costitutivi del consorzio, la dirigenza e tutto il personale hanno lavorato alacremente, in sordina e con strumenti decisamente inadeguati, per riaccendere l’attenzione su una delle zone umide di maggior pregio del Mediterraneo». Così Contini, presidente del Consorzio del parco naturale regionale di Molentargius-Saline, in merito alle ultime dichiarazioni sullo stato di presunto «abbandono» dell’area. «L’attività svolta - spiega Contini - con una forte condivisione delle Amministrazioni di Cagliari, Quartu, Quartucciu, Selargius, della Provincia e della Regione, hanno determinato un cambio di rotta i cui risultati cominciano a farsi notare. Il parco si avvia sempre più a diventare una realtà importante dell’area vasta di Cagliari e, se c’è ancora molto da fare, certamente non versa in quello stato di degrado e abbandono che alcuni vorrebbero fare intendere. Basta guardare i dati sul moltiplicarsi esponenziale delle visite e sui finanziamenti per diversi progetti di qualità che hanno permesso di inserire Molentargius in una rete internazionale di aree protette, che ha accelerato lo scambio di competenze e conoscenze». «C’è sicuramente molto da fare - aggiunge Contini - come la definizione del piano del parco, strumento di fondamentale importanza per un’area del genere, ma anche molto complesso da redigere. Anche in questo, però, se gli ambientalisti dell’ultim’ora fossero stati meno distratti, si sarebbero resi conto dell’accelerata che abbiamo inferto alla stesura del Piano. Il parco - conclude il presidente - ha bisogno di stabilità, regole e finanziamenti certi. Non ha invece bisogno di un’attenzione a intermittenza e di proclami improvvisati sotto i riflettori. Dichiarazioni che denunciano la scarsa conoscenza della storia, anche recente, del parco e della sua evoluzione gestionale e normativa».

In Primo Piano
L’iniziativa

Il porcetto sardo in corsa per la denominazione Igp

Le nostre iniziative