La Nuova Sardegna

Cagliari

Caccia, ricorso degli ecologisti contro il calendario venatorio

Caccia, ricorso degli ecologisti contro il calendario venatorio

Secondo le associazioni, che si sono rivolte alla Ue, non sarebbe stata fatta alcuna valutazione di incidenza ambientale sull’attività venatoria nei siti d’importanza comunitaria (Sic) e nelle zone di protezione speciale

28 luglio 2012
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CAGLIARI. Un ricorso contro il calendario venatorio regionale della Sardegna, approvato con un decreto assessoriale il 23 luglio scorso, è stato presentato alla commissione europea e a quella per le petizioni del parlamento europeo. Amici della Terra, Enpa, Gruppo d’Intervento giuridico, Lega per l’abolizione della caccia, e Wwf contestano che non sia stata effettuata alcuna valutazione di incidenza ambientale sull’attività venatoria nei siti d’importanza comunitaria (Sic) e nelle zone di protezione speciale.

«Non lasceremo nulla d’intentato», annuncia il portavoce Stefano Deliperi, «per scongiurare il vero e proprio massacro faunistico deliberato da un Comitato faunistico regionale dominato dalle parti più retrive dell’associazionismo calibro 12. Con alta probabilità ci saranno ulteriori ricorsi in sede giudiziaria» Secondo le associazioni ecologiste, il calendario 2012-2013 viola i principi e criteri guida previsti nella Guida Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale a tutela delle specie selvatiche. «In primo luogo», spiega Deliperi, «non viene applicato il necessario principio di precauzione in assenza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie della cosiddetta ’nobile stanziale a rischiò (pernice sarda, lepre sarda), anzi, viene prolungato il periodo di caccia giornaliero con la previsione della giornata intera di caccia, quando sarebbe necessaria la chiusura totale pluriennale per la conservazione della specie».

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