La Nuova Sardegna

Alghero

Bruno fa litigare l’Udc sulla scelta del vicesindaco 

di Gian Mario Sias
Bruno fa litigare l’Udc sulla scelta del vicesindaco 

Brusca accelerata dopo il coinvolgimento di Antonello Usai nell’inchiesta Il primo cittadino può contare sulla fedeltà dei consiglieri Loi e Marino

25 giugno 2017
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ALGHERO. L’epicentro del terremoto politico innescato dalla vicenda giudiziaria che ha travolto tra gli altri il vicesindaco Antonello Usai non è Porta Terra. Gli esperti e gli analisti nelle ultime ore hanno accertato che le scosse più forti non sono state avvertite nella sede di rappresentanza del Comune di Alghero, dove ci sono anche gli uffici del sindaco, ma nella sede dell’Udc algherese. Quello che sembrava un blocco granitico, si è improvvisamente scoperto di un materiale meno resistente e più friabile.

Usai, al quale venerdì scorso sono stati revocati gli arresti domiciliari disposti dal gip di Sassari su richiesta del sostituto procuratore Cristina Carunchio al termine delle indagini dei Noe di Sassari, avrà il suo bel daffare per ricomporre una frattura di cui qualcuno inizia a parlare apertamente anche se non ufficialmente. Da una parte ci sono i fedelissimi dell’ex assessore regionale e dirigente ministeriale. Quelli della vecchia guardia, per intenderci, che avevano sposato la linea promossa dal leader: stando a quello che rumoreggia tutta la città, per Usai questa esperienza amministrativa è morta da un pezzo e si tratta solo di decidere quale sia il momento più opportuno per staccare la spina. Trascorso il Natale con il superamento dell’impasse su Calabona, portato a casa per Capodanno il rinnovo del cda del Parco naturale regionale di Porto Conte, chiusa a inizio primavera la questione del Piano di valorizzazione della Bonifica – sulla quale tuttavia nei giorni scorsi la Regione ha avuto parecchio da ridire – Antonello Usai aspettava diligentemente che passassero gli appuntamenti più prestigiosi, il Giro d’Italia e Rally Italia Sardegna, per regolare i conti con il sindaco Mario Bruno.

Dall’altra ci sono i “filogovernativi”, per così dire. I primi sono i due consiglieri comunali dell’Udc, Alessandro Loi e Donatella Marino. Uscendo dalla maggioranza nell’ottobre del 2015, avevano sbattuto malamente la porta in faccia a Mario Bruno, criticando il modo di gestire i rapporti con loro, anche sul piano personale. C’era voluta tutta l’abilità di Usai per ricondurli a più miti consigli, sino al rientro nella coalizione che governa la città. Da quel momento in poi – parliamo di maggio dello scorso anno – le cose sono cambiate parecchio, evidentemente, e oggi Loi e Marino possono essere annoverati tra i più vicini al sindaco. Sul piano personale e politico, i due scudocrociati di via Columbano non avrebbero nessun interesse, e nessuna volontà, perché la giunta Bruno cada anticipatamente. È esattamente su questa mancanza di identità di vedute che ha provato a insinuarsi Mario Bruno. Consapevole di quanto sia stato premiante per l’Udc tornare nella coalizione con cui aveva vinto le elezioni del 2014, Bruno non ha alcuna intenzione di farsi cucinare a fuoco lento.

Per questo, dopo l’impasse prodotto dalla vicenda giudiziaria del campo di calcio di Maria Pia, il sindaco ha accelerato ha chiesto all’Udc un vicesindaco in tempi record. Loi, Marino e gli altri Udc favorevoli alla prosecuzione del mandato erano pronti a farlo, ma sono stati fermati dal partito, che almeno per rispetto ha atteso che Antonello Usai potesse occuparsi personalmente della faccenda. Esattamente quel che voleva evitare Mario Bruno, per il quale a questo punto è determinante l’alleanza con Alessandro Loi e Donatella Marino.

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