La Nuova Sardegna

Alghero

Siccità, per gli agricoltori è già calamità naturale

di Gianni Olandi

A Sa Segada assemblea dei vertici del Consorzio di bonifica con gli imprenditori Nel frattempo la Regione ha stanziato 600mila euro per le prime emergenze

20 maggio 2017
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ALGHERO. Una situazione difficile, forse la più preoccupante degli ultimi 20 anni, sta tormentando gli agricoltori della Nurra a causa della mancata certezza della fornitura di acqua per l’irrigazione delle migliaia di ettari messi a coltura, e in particolare le produzioni stagionali di frutta e orticole, nella vasta piana della Riforma Agraria.

Va detto che in questa corsa contro il tempo i soggetti istituzionali interessati, a cominciare dal Consorzio di Bonifica, stanno agendo a pieno regime. Il presidente Gavino Zirattu ha tenuto una riunione nei locali del centro sociale di Sa Segada con gli amministratori dell’ente, compresi quelli del passato consiglio di amministrazione. Un incontro nel corso del quale sono state puntualmente confermate le precarietà di questo momento per la carenza idrica dei bacini e riferite le azioni di atto per fronteggiarlo.

È inoltre in piena evoluzione l’operazione di ripristino dei pozzi del territorio, da Campanedda a Tottubella, Bonassai, Pozzo Berti e Sella & Mosca, ed è già operativo il prelievo di acqua dal bacino di Surigheddu. Sul fronte politico il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Mimmo Pirisi, ha sollecitato il sindaco ad assumere il provvedimento di dichiarazione dello stato di calamità naturale o, in subordine, a convocare d’urgenza una seduta del consiglio comunale in modo che a esprimere tale richiesta sia l’assemblea civica cittadina. Dando quindi continuità alle altre iniziative assunte da diversi comuni del territorio. Nei giorni scorsi era stata sollecitata l’assunzione da parte della Regione di un programma di investimenti tale da mettere al riparo dalla siccità migliaia di aziende agricole e le organizzazioni sindacali di categoria hanno sollecitato un incontro urgente con i vertici regionali. In questa delicatissima fase risulta estremamente utile l’utilizzo delle acque del depuratore della zona industriale di San Marco. Quantitativi che vengono comunque considerati non sufficienti per soddisfare la sete della Nurra. Sempre in borgata sono previsti incontri tra gli operatori agricoli e i dirigenti del Consorzio per un migliore utilizzo della risorsa idrica a disposizione, destinandola soprattutto a quelle colture le cui produzioni sono in scadenza ravvicinata e sono già destinate alla commercializzazione attraverso contratti di fornitura specifici con il settore turistico ricettivo locale. Tra questi quello di martedì 23 maggio a Guardia Grande. Nel frattempo la Regione ha stanziato circa 600 mila euro destinati ad affrontare le prime emergenze.

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