La Nuova Sardegna

Alghero

Ospedale, l’allarme dei medici

di Gian Mario Sias

Per gli operatori del sistema sanitario occorre «una struttura adeguata alle esigenze degli utenti»

14 maggio 2017
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ALGHERO. «Alghero ha bisogno di un ospedale nuovo». A chiederlo, questa volta, sono gli operatori del sistema sanitario cittadino e territoriale. Dal direttore dell’Area socio sanitaria di Sassari dell’Ats Giuseppe Pintor, alla direttrice del distretto sanitario di Alghero Serenella Zedda, dal direttore del presidio ospedaliero di Alghero Elio Manca, al referente dell’ufficio tecnico di Alghero dell’Asl Luciano Sechi, passando per primari, referenti, medici e personale sanitario.

L’appello dalla Riviera del corallo arriva forte e chiaro. «Serve una struttura adeguata alle esigenze di salute di un’utenza in costante crescita», è la richiesta. A intercettarla sono in tantissimi. Il primo è il vicepresidente della commissione Sanità del consiglio regionale, Edoardo Tocco.

Due giorni fa l’esponente di Forza Italia ha visitato gli ospedali algheresi insieme al vicecapogruppo degli azzurri in consiglio regionale, Marco Tedde, e a numerosi esponenti del centrodestra locale, dai forzisti Maurizio Pirisi, Nunzio Camerada e Michele Pais a Maria Grazia Salaris del Nuovo Centrodestra, da Monica Pulina del Gruppo misto a Mario Conosci del Psd’Az e Marco Di Gangi di Azione Alghero.

Hanno girato tra le incompiute, come l’Unità di terapia intensiva coronarica, nuova di zecca ma mai partita, hanno fatto il giro dei reparti e annotato le doglianze degli operatori della sanità algherese, dai vertici a quelli che stanno in trincea, come il primario del pronto soccorso Angelo Venditti, al referente responsabile del reparto di Medicina Antonietta Bifulco.

La visita programmata di Tocco e Tedde ha ispirato anche il contestuale blitz del sindaco Mario Bruno, dell’assessora Marisa Castellini e del presidente della competente commissione consiliare comunale, Mario Nonne.

Un via vai di ospiti ai quali dirigenti, medici, infermieri e, soprattutto, cittadini, chiedono solo una cosa. «Dateci una struttura adeguata a soddisfare la richiesta di salute della comunità». Un ospedale nuovo, ristrutturato e fruibile, o un nuovo ospedale, come Alghero chiede da anni: a questo punto va bene tutto, purché cessi l’emergenza con cui i sanitari devono fare i conti attualmente.

«È in atto un evidente tentativo di depotenziare la sanità di Alghero», tuonano Edoardo Tocco e Marco Tedde al termine del sopralluogo. «Il caso di Terapia intensiva cardiologica ed endoscopica, all’ospedale civile, è emblematico – aggiungono – con i locali e le attrezzature pronte e i servizi che non decollano nonostante un investimento di un milione e 200mila euro».

Per loro il motivo è semplice. «Si tratta di uno di quei servizi necessari per riconoscere Alghero come ospedale di primo livello – spiegano – ma la Regione non vuole che questo accada». Secondo loro, quella della sanità algherese «è una vera Caporetto», di fronte alla quale «il territorio deve reagire in modo forte». L’ultimo appello è per Mario Bruno. «Decida e si metta a capo di una protesta corale nei confronti di Cagliari».

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