La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, il centro storico si colora di "rosa": sale la febbre per il Giro

di Gian Mario Sias
Alghero, il centro storico si colora di "rosa": sale la febbre per il Giro

L’evento porterà in città migliaia di persone: le aspettative degli albergatori. Giudizi positivi sugli interventi effettuati per la cura e il decoro urbano

25 aprile 2017
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ALGHERO. Sale la febbre. A dieci giorni dalla tappa inaugurale del Giro d’Italia, l’entusiasmo è alle stelle. Le strade ben sistemate, i fiori ovunque, l’asfalto che sembra velluto, le vetrine addobbate, gli eventi e gli appuntamenti che si sprecano, preparativi e prove tecniche di grande occasione, da prendere al volo e da non lasciarsi sfuggire: Alghero è pronta.

Le speranze. Commercianti, esercenti e albergatori non cantano vittoria ma ci credono. Anzi, per dirla con le parole di Fanco Meloni, uno degli storici proprietari del “Bar in Centro” di via Mazzini, «ce ne fossero eventi così». Gian Mario Corda è uno dei titolari della libreria e caffetteria Cyrano, in via Vittorio Emanuele. Non è di Alghero, ma vive e conosce bene la città. «Si vede che c’è grande attesa, si moltiplicano le iniziative, e rispetto ad altre occasioni c’è una grandissima attenzione per il decoro della città», afferma. «E poi quel rosa che domina, ovunque fiori, anche sui pali – continua – non abbiamo il polso della situazione, ma considerato tutto quello che il Giro muove immagino che Alghero registrerà parecchie presenze».

Albergatori. Un quadro un po’ più chiaro ce l’hanno gli albergatori. «Solo per l’organizzazione in quei giorni servono 1200 camere, perciò il Giro porterà sicuramente bei numeri in città», dice il presidente di Federalberghi provinciale, Stefano Visconti, mentre si prende una pausa dai conti della sua società. «Ma il passaggio del giro permetterà di vedere gente già dai giorni precedenti – annuncia – perché numerose associazioni amatoriali di ciclismo verranno qui perché gli appassionati desiderano provare il percorso prima che venga battuto dai campioni del Giro, anche loro animeranno la città».

Le novità. Tra le novità più applaudite dai commercianti, c’è senz’altro il tentativo di coinvolgere tutta la città nell’organizzazione. «Rispetto ad altri grandi eventi del passato anche recente, registriamo una nuova tendenza», conferma Davide Simula della bottega orafa “La corallina” di via Roma. «Sempre un po’ in ritardo – aggiunge – ma sulla falsariga di quanto fatto a Natale almeno c’è un tentativo, speriamo che prosegua anche dopo il Giro». Proprio di fronte c’è “Sunset”, il negozio di abbigliamento di Luciana Manca, che gestisce anche una casa-vacanze e si confronta con numerosi operatori del ricettivo extralberghiero. «Sicuramente per Alghero è una grande pubblicità, un’occasione di visibilità non indifferente – dice – e dopo un paio d’anni di decadenza e di incuria la città è finalmente ordinata». Ben vengano i grandi eventi, dunque, anche se «per ora i b&b e le case vacanze registrano poche richieste».

Nuovi entusiasmi. L’entusiasmo senza se e senza ma ha già contagiato invece Patrizia Carta, titolare del negozio “Monna Lisa”, sempre lungo via Roma. «A prescindere noi siamo contenti, un posto come Alghero ci permette lavorare tutto l’anno – spiega – e poi questi eventi fanno solo bene». Di sicuro, prosegue «ci sarà movimento». La commerciante non sa «se questo influirà sul fatturato, ma se c’è più gente è probabile – conclude – e comunque Alghero è bellissima, siamo proprio contenti e speriamo che l’amministrazione prosegua in questa direzione». In via Minerva ha appena aperto i battenti la “Boutique da mare di Caterina Murgia”. «C’è un bel clima di festa e di attesa, tutti ne parlano e sono informati», considera la titolare. Una delle vetrine più belle l’ha realizzata l’ottico Macina, al corso. «È una cosa positivissima, almeno ci hanno asfaltato le strade», scherza Nico Macina, il titolare. A parte le battute, «questo evento ha dato carica e stimoli a tutti – commenta – finalmente, di fronte alle difficoltà, gli algheresi hanno aguzzato l’ingegno e la fantasia». Luciano Ricciotti, titolare del Bar Gelateria Ricciotti di largo San Francesco, è prudente. «Sinora ancora non si sente l’effetto». Però l’esercente è ottimista. «Quello non ci deve mai mancare».

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