La Nuova Sardegna

Alghero

I comitati: «Tassa di soggiorno alle borgate»

I residenti chiedono che i 400mila euro incassati lo scorso anno siano investiti per riqualificare l’agro

22 marzo 2017
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ALGHERO. È la storia più vecchia di tutte. È la storia della periferia, delle borgate rurali, delle campagne, che si sentono dimenticate, trascurate, troppo lontane dagli occhi e dai cuori dei loro amministratori, i cui uffici sono tutti concentrati tra Sant’Anna, il centro storico e qualche ramificazione che arriva, al massimo, a Fertilia. Ma è anche la storia di una indipendenza minacciata, accarezzata, proposta a termini di legge e sfumata. Ed è la storia di uno scontro politico che si nasconde dietro le continue discussioni tra i rappresentanti di borgata e l'amministrazione comunale. Solo che questa volta ci sono anche i numeri, dalla parte dei contestatori. Che in fondo non chiedono altro che l’applicazione di un criterio di equità.

Per dirla con le loro parole, «lo scorso anno, nella sola stagione turistica, nelle casse del Comune di Alghero sono finiti oltre 400 mila euro provenienti dagli alberghi dell'agro». Si tratta degli introiti maturati grazie all'imposta di soggiorno pagata dai territori che da Fertilia arrivano sino a Capo Caccia e a tutta la cinta extraurbana. A renderlo noto sono i comitati di borgata di Guardia Grande e Corea, di Sa Segada e Tanca Farrà e di Maristella. «Il dato ufficiale prende in considerazione gli alberghi e i campeggi, non conteggiando le imposte versate da agriturismi, b&b, case vacanze e altre attività ricettive – spiegano – che farebbero lievitare la quota versata dall'area di Porto Conte». Ebbene, questo bagno di sangue non è ripagato in alcun modo, è la loro presa di posizione. «Le borgate cadono a pezzi oramai da decenni e lo scenario che si presenta alle centinaia di migliaia di turisti che ogni anno visitano il territorio è desolante», dicono, e prospettano una soluzione. «Auspichiamo che l’amministrazione comunale voglia fare la cosa giusta, trovando una soluzione affinché non tutto il gettito venga investito in città», è la richiesta che sa di rivendicazione. Sì, perché i comitati sono effettivamente un po' prevenuti. «Ricordiamo che nelle borgate non si sono visti investimenti nemmeno dagli introiti della tassa di soggiorno versati nel 2015», affermano. «Abbiamo appena lanciato un sondaggio - avvertono - e per il momento il 92% dei votanti chiede con noi che gli introiti provenienti dall’agro siano investiti per riqualificare il territorio che li ha generati». (g.m.s.)

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