La Nuova Sardegna

Alghero

Borgate, piano di bonifica vicino all’approvazione

di Gian Mario Sias
Borgate, piano di bonifica vicino all’approvazione

Sbarcato in consiglio comunale per l’ok definitivo tanto atteso dalle aziende Il sindaco: dopo 12 anni i nostri agricoltori potranno accedere ai finanziamenti

07 marzo 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. In politica è come nella vita reale, è tutta una questione di punti di vista. Per esempio: il Piano di conservazione e di valorizzazione della Bonifica storica di Alghero sbarca finalmente in consiglio comunale per l’approvazione definitiva, per la quale è questione di ore. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, per l’amministrazione comunale si tratta di un risultato centrato quasi nei tempi previsti, dato che l’approvazione era stata fissata per l’inizio dell’anno. Volendo essere più puntigliosi, si tratta di un provvedimento che arriva con un ritardo grave, gravissimo. Tanto che lo stesso sindaco ieri mattina ha anticipato il risultato dell’aula, sul quale non sono previste sorprese e conseguenti scossoni politici, e si è lasciato andare a un commento che dice tutto. «Dopo dodici anni i nostri agricoltori potranno accedere al Piano di sviluppo rurale». Sì, perché l’importanza di questa variante al Piano regolatore generale, stralciata dal Puc in accordo con l’assessorato regionale degli Enti locali e dell’Urbanistica e affidata a un tortuoso percorso di co-pianificazione cui hanno partecipato i tecnici regionali e quelli comunali, sta tutta nel fatto che grazie alle nuove indicazioni del Piano il “mondo rurale” della Riviera del corallo rientra in gioco per i finanziamenti del Psr bandito dall’assessorato regionale dell’Agricoltura.

Le critiche in questi giorni non si sono sprecate. Psd’Az, Patto Civico e Nuovo Centrodestra hanno stigmatizzato, insieme a una parte dei comitati di borgata, il rischio che il Piano escludesse dai percorsi di finanziamento regionale tutte quelle aziende indicate in un’area sottoposta ai vincoli da rischio idrogeologico. Ieri il Movimento 5 Stelle, già prima di entrare in aula, ha lamentato pubblicamente che nel Piano non si parla minimamente di agricoltura. Ancora più duro l’attacco sferrato nei giorni scorsi da Forza Italia. In una conferenza stampa congiunta, i consiglieri comunali Nunzio Camerada, Maurizio Pirisi e Michele Pais hanno definito questa variante «una risposta di facciata da parte di chi, nel 2011, ha contribuito a far cadere la giunta Tedde, impedendo l’approvazione di un Puc già pronto e ingessando l’economia del territorio». A tutti, Mario Bruno ha risposto da facebook. «Restano i fatti, i nostri agricoltori possono accedere al Psr. Il resto sono parole».

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative