La Nuova Sardegna

Alghero

Arriva da Pechino con un carico di farmaci fuorilegge

di Gian Mario Sias
Arriva da Pechino con un carico di farmaci fuorilegge

Commerciante cinese denunciato per importazione illegale Nel bagaglio 579 confezioni di medicinali non autorizzati

21 febbraio 2017
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ALGHERO. Arrivava da Pechino con un carico di medicinali non meglio identificati. Tra compresse e solubili, i suoi bagagli contenevano 579 confezioni: non esattamente una quantità congrua al fabbisogno personale, secondo l’Ufficio delle dogane di Sassari, che ha denunciato un uomo di nazionalità cinese e ha sequestrato i farmaci privi delle prescritte autorizzazioni sanitarie.

A mettere a segno l’operazione sono stati i funzionari del servizio operativo territoriale di stanza all’aeroporto internazionale “Riviera del corallo” di Alghero con la collaborazione della Guardia di finanza. L’attività antifrode è stata realizzata nell’ambito di una serie di controlli programmati per la repressione dei traffici illeciti e si è conclusa con la scoperta dei medicinali.

Secondo quanto appurato dagli investigatori, la cui attività è coordinata dalla Procura della Repubblica di Sassari con l’obiettivo di capire a chi dovessero arrivare e con quale finalità fossero state importate tutte quelle medicine, l’uomo arrivava dal suo Paese d’origine, dove aveva imbarcato il proprio bagaglio. Dopo aver fatto scalo all’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, a Roma, ha concluso il suo viaggio ad Alghero, dove ha recuperato le proprie valigie per fare ritorno a Sassari, dove è residente.

Titolare di un’attività commerciale, il cinese aveva nascosto le medicine nelle borse che dalla Cina sono arrivate direttamente in Sardegna, senza passare dalla capitale. È stato denunciato a piede libero con l’accusa di aver trasgredito alle prescrizioni dell’articolo 55 del decreto legislativo 219/06 sull’autorizzazione all’importazione di medicinali.

I farmaci intercettati dai doganieri e dai finanzieri sono prodotti in Cina, ma al momento non è possibile stabilire di quale categoria farmaceutica si tratti. Infatti le confezioni erano sprovviste delle necessarie certificazioni e non erano state dichiarate al momento dell’imbarco dal territorio cinese, perciò sono stati considerati un trasporto clandestino. Si tratta comunque di medicinali non riconosciuti, non commerciabili nell’ambito dell’Unione europea e sprovvisti dell’autorizzazione da parte di Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. È la straordinaria quantità di scatole, bustine e compresse ad aver innescato l’attività di indagine: quantitativi minori, valutabili come fabbisogno personale. A questo punto la Procura vuole capire se esista un mercato parallelo, abusivo, di medicinali di importazione non autorizzata. Nei prossimi giorni l’uomo dovrà spiegare per quale motivo non abbia dichiarato quei medicinali e con quali finalità li abbia importati nell’isola.

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