La Nuova Sardegna

Alghero

Bogamarì pieni di guai per un noto ristoratore

di Gianni Olandi
Bogamarì pieni di guai per un noto ristoratore

Nel frigo 1.400 grammi di polpa di riccio non tracciata: sequestro e multa Sanzione anche a un rivenditore che è stato denunciato per frode in commercio

14 febbraio 2017
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ALGHERO. Si chiama “Capriccio” l’operazione portata a termine nei giorni scorsi dalla Guardia Costiera che ha passato al setaccio la filiera ittica dal pescatore al... consumatore per verificare il rispetto delle normative sulla pesca e la tracciabilità del prodotto con particolare alla successiva commercializzazione e consumo. In mare i controlli sono stati una trentina e altrettanti hanno coinvolto a terra ristoranti, pescherie e centri di stribuzione.

Nel corso della operazione Capriccio sono stati sequestrati in un noto ristorante cittadino un chilo e 400 grammi di polpa di riccio di mare che erano custoditi in vasetti di vetro senza la prevista etichettatura e quindi privi di quelle garanzie di tracciabilità del prodotto previste dalla normativa vigente.

Si tratta di un quantitativo piuttosto consistente. La polpa di riccio di mare è destinata in particolare alla preparazione di primi piatti molto richiesti. Si suppone che il gestore abbia voluto fare una scorta di prodotto acquistandolo da diversi pescatori, ma tutti privi delle certificazioni richieste. Una scorta destinata a soddisfare i tanti buongustai di questa specialità della gastronomia algherese.

Secondo il personale della Guardia Costiera è possibile che a fornire il prodotto al ristoratore siano stati pescatori abusivi, quindi non in grado di documentare provenienza dello stesso e le successive verifiche che ne certificano appunto l'integrità. Al ristoratore oltre al sequestro del prodotto sono stati applicati 1500 euro di sanzione.

Altro intervento sanzionatorio durante l’Operazione Capriccio è stato adottato nei confronti di una pescheria cittadina dove è stato contestato il reato di una frode nell’esercizio del commercio.

Nel caso specifico alcuni prodotti ittici provenienti da Grecia e Francia venivano proposti al banco di vendita come produzioni locali, pescate nel mare di Sardegna.

Condizione geografica di provenienza che consentiva di ritoccare i prezzi di vendita, evidentemente in aumento, pur non corrispondendo alla vera provenienza.

Nella pescheria in questione sono stati sequestrati 11 chili di prodotto ittico vario che probabilmente saranno assegnati in beneficienza per essere destinati a istituzioni di volontariato e assistenza.

Per quanto riguarda il sequestro della polpa di riccio in un ristorante cittadino, la Guardia Costiera fa notare che oltre agli aspetti di carattere igienico sanitario, e quindi di interesse primario per la salute del consumatore finale, si configura anche una vera e propria concorrenza sleale nei confronti dei pescatori autorizzati che seguono le procedure rispettando la normativa vigente.

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