La Nuova Sardegna

Alghero

Si decide il futuro del “nuovo” mercato

di Gian Mario Sias
Si decide il futuro del “nuovo” mercato

Il Comune è al lavoro per stabilire, di concerto con i commercianti, l’organizzazione della struttura di via Sassari

05 febbraio 2017
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ALGHERO. Volendo guardare in superficie, il restyling del mercato dell’ortofrutta è finito. Nei giorni scorsi è stata ultimata la ripulitura, la manutenzione e la tinteggiatura, più la riparazione dell’impianto di illuminazione. Ma volendo osservare le cose più a fondo, l’operazione è solo all’inizio e quello compiuto è solo il primo passo. L’assessore delle Attività produttive, Ornella Piras, non vuole fermarsi all’apparenza. Per lei, i passi da fare sono tanti, il percorso è tracciato ma il cammino è solo all’inizio. «Restano i problemi delle infiltrazioni dalla copertura, che ha causato i danni da cui è derivato l’incidente dell’anno scorso», spiega l’assessore. Parlando di problemi strutturali, il discorso si espande sino a via Cagliari, al mercato del pesce, che da un anno scarso è anche la casa degli ortofrutticoli. «Abbiamo istituito un’equipe con i rappresentanti di Sviluppo economico, Manutenzioni e Bilancio – spiega Ornella Piras –. Bisogna prevedere gli adeguamenti strutturali dell’intera struttura, ma occorre anche mettere subito mano al regolamento, che è datato, obsoleto, non coerente con le attuali condizioni del commercio nelle aree pubbliche». Gli adeguamenti regolamentari e strutturali consentiranno di «assegnare nuovi stalli secondo le esigenze che indicherà il mercato». E qui si entra nella parte più complessa del progetto elaborato dall’amministrazione comunale. «Una volta risistemato e adeguato il mercato, bisogna decidere che cosa farne», spiega l’assessore Piras. «Ho già incontrato diverse associazioni di categoria, sto sondando il terreno, per capire quali siano le esigenze del territorio – riferisce – a breve contatterò gli operatori mercatali, per capire innanzitutto i loro bisogni». La sensazione, rispetto alla quale l’assessore si guarda bene dall’esprimere giudizi, è che la vicenda sia piuttosto controversa: per dire, già solo quelli dell’ortofrutta, parcheggiati lì dal marzo 2016, non sono tutti d’accordo sul da farsi. Alcuni vorrebbero restare dove sono ora e sostengono che i mercati uniti – carne, pesce, ortofrutta e anche altre eventuali categorie, come i panificatori e i produttori di olio, per fare degli esempi – attirino più persone. Altri fruttivendoli vorrebbero tornare al loro posto. Cercando una difficilissima sintesi, l’assessore Piras è all’opera per capire se in termini quantitativi e qualitativi esiste la possibilità di un mercato in grado di operare su due strutture, trasformando quella appena risistemata in uno spazio polivalente. «Non ha più senso pensare a una struttura che alle due del pomeriggio, chiuso il mercato, non abbia più vita – conclude Ornella Piras – l’idea che il mercato e gli eventi possano convivere è il nostro obiettivo, ma bisogna capire se c’è davvero il tanto».

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