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La rabbia esplode tra le case popolari di via Matteotti

La rabbia esplode tra le case popolari di via Matteotti

ALGHERO. «Viviamo tra i disagi, questa struttura è piena di problemi dovuti al tempo e all’incuria, ma nessuno fa niente e nessuno ci ascolta». La rabbia esplode all’incrocio tra via Matteotti e via...

21 gennaio 2017
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ALGHERO. «Viviamo tra i disagi, questa struttura è piena di problemi dovuti al tempo e all’incuria, ma nessuno fa niente e nessuno ci ascolta». La rabbia esplode all’incrocio tra via Matteotti e via De Gasperi. Per le trentasei famiglie che abitano nel palazzo di edilizia popolare di proprietà dell’Area, l’Agenzia regionale per l’edilizia agevolata, il segno è stato superato già da un pezzo. Ma ieri la situazione è diventata insostenibile. A metà mattina i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per interdire un’area dell’edificio: i balconi sono pericolanti e c’è il rischio che i calcinacci possano cedere. «Era ovvio, prima o poi doveva succedere, lo abbiamo segnalato migliaia di volte - dicono gli abitanti di via De Gasperi e via Matteotti - ma i nostri allarmi e i nostri appelli sono sempre caduti nel vuoto». Nessuno qui vuole sollevare polemiche, puntare il dito contro qualcuno o andare allo scontro. Però, dopo aver costituito un comitato di condominio, i residenti si stanno organizzando per darsi una struttura più ufficiale. «Vediamo se così riusciamo a farci valere, a confrontarci in maniera più fruttuosa con le istituzioni», spiegano. Perché va bene il desiderio di non scatenare polveroni, «ma è anche vero che quanto sta accadendo è colpa del fatto che questo stabile non subisce interventi di manutenzione straordinaria da moltissimi anni». E non perché non ce ne fosse bisogno, è la precisazione. «I problemi all’impianto fognario sono stati segnalati una marea di volte», accusano. Ma, senza andare troppo lontano, «da una settimana facciamo i conti con una forte perdita d’acqua, ma niente, anche in questo caso non si è mosso niente», lamentano. Sono arrivati solo i vigili del fuoco, che non hanno potuto fare altro che interdire il passaggio nel punto più pericoloso. Un provvedimento che potrebbe non bastare. «C’è qualcosa che non quadra anche nelle colonne portanti, visibili dai sottopassaggi - spiegano ancora gli abitanti - speriamo che qualcuno si faccia vivo prima che i problemi diventino irreparabili». (g.m.s.)

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