La Nuova Sardegna

ALGHERO. «Giampietro Moro non rappresenta più Sinistra Civica, né in consiglio né in alcuna altra sede». Con questa missiva al curaro partono i titoli di coda della telenovela che nelle ultime settimane ha avuto per protagonista il cartello elettorale delle sinistre “filo-bruniane”. Il consigliere comunale Giampietro Moro e i suoi sfiduciano l’assessore Natacha Lampis? Bene, e allora la titolare delle Attività produttive e i suoi sfiduciano il consigliere comunale Giampietro Moro.

La frattura diventata ufficiale da settimane ora si fa insanabile. Impossibile ricomporre un’alleanza se è contrapposta la prospettiva. Mentre gli ex Pdci, di cui il leader morale resta l’ex deputato Elias Vacca, volevano fare della lista elettorale un vero e proprio soggetto politico che riaggregasse tutta la sinistra, gli ex di “C’è un Alghero migliore”, da dove proviene l’assessore e buona parte della Sinistra Civica, hanno scelto di incrociare il loro destino politico con quello dei Rossomori. Ne è nata una guerra che si conclude così, a colpi di comunicati stampa, senza che nessuna delle due parti avverta l’esigenza di un faccia a faccia chiarificatore.

«Prendo atto della loro scelta, che però non è legittimata da decisioni formalmente assunte dal direttivo o dall’assemblea, tanto che parlano a nome di una fantomatica maggioranza», taglia corto Giampietro Moro, secondo cui tutto è iniziato con «il corto circuito prodotto dall’adesione ai Rossomori, legittima ma che di fatto ha spostato l’attenzione su quel nuovo soggetto, accantonando Sinistra Civica».

Se Natacha Lampis resterà in giunta, l’ipotesi più probabile è che Moro scelga di assicurare a Mario Bruno solo un appoggio esterno. (g.m.s.)