La Nuova Sardegna

Alghero

Botta e risposta

Aria di crisi in maggioranza Sinistra Civica attacca l’Udc

ALGHERO. «Siamo inclusivi e costruiamo una nuova rappresentanza politica, ideale e culturale della sinistra cittadina». Questo per essere diplomatici, ma in realtà il punto è che «non entriamo in...

02 dicembre 2016
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ALGHERO. «Siamo inclusivi e costruiamo una nuova rappresentanza politica, ideale e culturale della sinistra cittadina». Questo per essere diplomatici, ma in realtà il punto è che «non entriamo in casa d’altri e ci aspettiamo rispetto per i processi democratici che accompagnano la vita e le decisioni di ogni forza politica». Il confronto tra i due estremi della coalizione che amministra Alghero si inasprisce. Sinistra civica replica all’Udc, rendendo ancora più evidenti le difficoltà che affronta il sindaco Mario Bruno per tenere in piedi un’alleanza resa eterogenea dal pedigree politico di alcune forze che sostengono la giunta. Difficoltà tanto più grosse perché lo scontro, suscitato dall’attacco del vicesindaco Antonello Usai all’innesto in maggioranza dei Rossomori, ha spaccato ufficialmente e pubblicamente la stessa Sinistra civica. È come alla fiera dell’est: il consigliere Giampietro Moro bastona il direttivo di Sinistra Civica, che picchia duro contro l’Udc, che spara a zero contro i Rossomori, che giurano lealtà all’assessore Natacha Lampis, che ha rotto con Giampietro Moro. Giorni fa Antonello Usai ha avvisato il sindaco – «la nostra pazienza è limitata» – e ha attaccato la sinistra di governo. «La “coalizione-matrioska” presenta nuovi contenitori con cui non abbiamo accordi», il riferimento ai Rossomori. «Nessuna operazione-matrioska, il loro ingresso è coerente al nostro statuto ed è il primo passo di un progetto più ampio, rivolto a tutte le forze di sinistra», è la risposta di Sinistra Civica. Non solo. «L’ingresso dei Rossomori in Sinistra Civica è ufficiale e pubblico dal 14 marzo, se l’Udc allora fosse stato una forza di maggioranza, e non di opposizione, sarebbe stato invitato in quell’occasione». Secondo argomento. «Di recente la nostra assemblea ha confermato piena soddisfazione per l’operato di Natacha Lampis e le ha rinnovato fiducia». Terzo. «Per noi il perimetro politico è sempre quello che ha vinto le elezioni, e il riferimento per tutti è il programma», è l’invito che Giampietro Moro non raccoglie. «Nessun direttivo ha discusso o concordato la presa di posizione – dice lui – e la fiducia dell’assemblea per Natacha Lampis è inverosimile». Al contrario, «a più riprese l’ho sfiduciata per mancanza di condivisione e di visione unitaria, politica e amministrativa». Stringi stringi, chiosa Moro, «è più una questione di rapporti tra Rossomori, cui non ho aderito e non mi riferisco, e Udc, che rispetto come alleato». (g.m.s.)

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