La Nuova Sardegna

Alghero

I cittadini: viabilità rurale, più sicurezza

di Gianni Olandi
I cittadini: viabilità rurale, più sicurezza

Incroci a raso e cartellonistica inesistente, cresce la protesta nella piana della Nurra: «Dal Comune solo promesse»

26 ottobre 2016
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ALGHERO. Incroci a raso, cartellonistica “fai da te”, uscite da strade interpoderali non segnalate, una serie di situazioni ad alta pericolosità soprattutto per quanti vengono da fuori e non conoscono in prima persona “l’allegra” offerta di indicazioni stradali. La viabilità rurale di Alghero è pericolosa e scoppia la polemica tra i cittadini.

C’è da dire infatti che buona parte del territorio comunale si trova a nord della città, nella piana della Nurra algherese. Circa dodicimila ettari che nel corso degli ultimi 10/20 anni sono stati al centro di una vivace trasformazione che ha registrato numerosi insediamenti in larga misura destinati all’offerta di servizi quali agriturismo, B&B, case vacanza, ricettività rurale più in generale.

Una crescita che ha indubbiamente determinato ricadute economiche importanti nel tessuto sociale della grande area della Riforma agraria ma che non ha registrato una analoga crescita per quanto riguarda i servizi strutturali di interesse pubblico. Tra questi soprattutto la circolazione stradale, la viabilità di accesso e di uscita, la segnaletica e di conseguenza la sicurezza per pedoni e automobilisti.

Alla radice di questa situazione confusa si trova un’ambiguità di fondo: chi è il proprietario di strade, accessi, deviazioni, incroci? Una vecchia diatriba che vede da una parte la Regione che sostiene che la competenza della viabilità nell’agro è del Comune, e viceversa l’ente locale che trasferisce la competenza al capo di sotto che dovrebbe provvedere per proprio conto.

In questa guerra di posizione si trovano le migliaia di cittadini e automobilisti residenti nella Nurra, tremila quelli iscritti alle liste elettorali ai quali vanno aggiunti i minorenni, prigionieri della mancanza di chiarezza da parte delle istituzioni pubbliche e soprattutto del rimpallo di competenze, ormai un classico consolidato della politica di questi anni.

E proprio dalle borgate giunge l’ennesima protesta. «Ricordiamo che il Comune di Castiadas, bonifica storica di Sardegna – commenta Tonina Desogos, presidente del Comitato di Maristella – si è fatto carico senza troppe storie di tutto il patrimonio ex Laore in agro (i chilometri di strade sono addirittura superiori rispetto a quelli di Alghero) così come altri comuni sardi. Solo Alghero, che peraltro può contare su entrate extra come quelle delle grotte di Nettuno e della tassa di soggiorno, non ne vuole sapere di valorizzare le borgate prendendosi anche gli oneri derivanti dall’acquisizione del patrimonio regionale sul territorio comunale. Ricordiamo a tutti che dopo alcune promesse generiche il Comune non ha mai svolto una azione decisa».

La sicurezza della circolazione nell’agro, tra l’altro, non è un problema secondario se è vero che l’intera piana della Nurra dovrebbe essere interessata a breve dai piani di sviluppo rurale. Intervento pubblico regionale che dovrebbe dare una nuova spinta verso la riqualificazione dell’esistente e la nascita di attività. Processo di sviluppo che determinerà l’aumento della circolazione a cominciare dai mezzi agrari. Piani dei quali si discute ormai pubblicamente e che sono stati banditi dalla Regione proprio nei giorni scorsi per l’avvio della fase operativa.

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