La Nuova Sardegna

Alghero

Bruno: «Alghero ce la farà e con il Pd si può ricucire»

di Gian Mario Sias
Bruno: «Alghero ce la farà e con il Pd si può ricucire»

Il primo cittadino, quasi a metà mandato, è fiducioso: «Altrimenti andrei via» L’impegno per una città più pulita e la promessa: «Puc approvato a breve»

27 settembre 2016
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ALGHERO. «Questa città ha grandissime potenzialità, e devono venire fuori». È il guanto di sfida che il sindaco di Alghero, Mario Bruno, lancia innanzitutto a sé stesso. «Se non avessi la percezione che si può svoltare, non rimarrei un minuto di più», dice il sindaco, che dal timone dell’amministrazione comunale intravede il primo, importantissimo e faticosissimo traguardo. In dicembre compirà il giro di boa del metà mandato. Superando di slancio le polemiche, che ad Alghero non mancano mai, e le difficoltà, che ammette con molta chiarezza, Bruno rilancia e apre ai suoi avversari. «Sin qui abbiamo seminato, progettando e procurando numerosi finanziamenti – spiega – i prossimi due anni e mezzo dovranno essere all’insegna della concretezza». Per riuscire nell’impresa, è pronto a tendere la mano ai suoi peggiori detrattori, gli ex compagni di partito del Pd. «Non demordo di poter recuperare i consiglieri che sono usciti dalla maggioranza, ma credo soprattutto nella possibilità di recuperare un rapporto con il Partito democratico – dice – al di là delle critiche attuali e dei problemi personali, bisogna guardare all’interesse della città e al fatto che non ci sono visioni e strategie così contrapposte». Sereno, determinato, misurato, autocritico, Mario Bruno sintetizza questi due anni e mezzo tribolatissimi con poche parole. «Abbiamo fatto molta programmazione, acquisito risorse, modificato la struttura, e avviato a soluzione i tanti problemi che, tuttavia, ancora non sono risolti». Il primo – «su cui sono consapevole di giocarmi tutto», spiega – è quello dei rifiuti. «Sono sicuro che con il nuovo appalto cambieremo registro e vinceremo questa scommessa – afferma – tra un ricorso e l’altro speriamo di poter partire da gennaio». Anche sul verde e il decoro urbano si gioca una partita fondamentale. «Finalmente abbiamo le risorse e le condizioni per poter appaltare il servizio all’esterno per due anni – annuncia il sindaco – e intorno cresce una sensibilità nuova anche tra i cittadini». Primi tra tutti, i lavoratori di Alghero In House. «Essere riusciti a rimotivarli è stato fondamentale per salvare la società – sostiene Bruno – quest’anno si chiude in utile e con una condizione solida dal punto di vista del lavoro». Un tentativo del genere è stato fatto anche sulla macchina amministrativa, ma richiede tempo. La rivoluzione della macro e della microstruttura non è stata ancora digerita del tutto. «La burocrazia rallenta la macchina amministrativa, forse anche perché si arrivava da due commissariamenti e alcuni settori sono stati trascurati», è la sua considerazione. Certo, non c’è molto tempo da perdere, anche e soprattutto se si vuole passare al sodo. «Ci sono 27 opere pubbliche che sono state finanziate», avvisa. Dalla casa comunale alla piscina, dalla scuola via Tarragona all’auditorium musicale, dal micronido comunale al porto, dai bastioni e gli affacci a mare alla circonvallazione, fino ad arrivare alla Sassari-Alghero, all’ex cotonificio e ad altri progetti strategici – insiste – è il momento di trasformare il volto della città».

Anche perché poi c’è da pensare al futuro, che significa piano di sviluppo dell’ex Bonifica, piano di utilizzo dei litorali, piano particolareggiato del centro storico e di Fertilia, piano di riqualificazione della Pietraia. E vuol dire, soprattutto, Puc. «Vogliamo approvarlo entro la fine del mandato», è l’impegno assunto dal sindaco tra un elenco infinito e ricco di cose da fare e di eventi in programma. La sfida è lanciata.

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