La Nuova Sardegna

Alghero

Le borgate chiedono lumi sulla tassa di soggiorno

di Gian Mario Sias
Le borgate chiedono lumi sulla tassa di soggiorno

La protesta di Sa Segada, e Tanca Farrà, Maristella, Guardia Grande e Corea «Il Comune ha incassato 300mila euro ma non abbiamo ricevuto alcun servizio»

22 settembre 2016
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ALGHERO. «Solo nel 2015 il nostro territorio ha versato 300mila euro di tassa di soggiorno nelle casse comunali, ma non abbiamo ricevuto in cambio nessun servizio, è una spesa ingiustificata». La bordata dei comitati di borgata di Sa Segada e Tanca Farrà, di Maristella e di Guardia Grande e Corea nei confronti dell’amministrazione comunale chiama in causa gli albergatori e i gestori delle altre strutture ricettive dell’area del Parco di Porto Conte. «Una tassa controversa, osteggiata e infine accettata, con la speranza degli imprenditori turistici che i proventi sarebbero stati spesi per garantire migliori servizi ai visitatori», spiegano i rappresentanti degli insediamenti rurali a ridosso del Parco naturale regionale. E invece quei soldi, denunciano, «si sono volatilizzati, si sono trasformati nell’ennesimo grande colpo ai danni di Porto Conte e delle borgate». Parole nette per una presa di posizione assunta in difesa delle numerose strutture ricettive situate sul tratto di costa a nord di Fertilia e delle zone agricole. «Alghero è uno dei comuni più estesi della Sardegna, alcuni luoghi distano anche venti chilometri dal centro cittadino – spiegano gli autori della clamorosa protesta – si parla di realtà molto diverse tra loro, ognuna necessita di attenzioni specifiche». Ma anche quest’anno non è andata così. «È l’ennesima occasione persa dal Comune per valorizzare Porto Conte – dicono – quest’area si sente trattata come una vacca da mungere fino allo stremo delle forze». L’elenco delle doglianze è piuttosto lungo. «Cassonetti strabordanti di rifiuti per settimane, vere e proprie bombe ecologiche abbandonate a cielo aperto, topi festanti, verde e luoghi pubblici trascurati, per non dire ignorati», è l’accusa che muove tanta rabbia. «E a niente sono servite le tantissime proteste di turisti indignati, molti dei quali hanno scritto all’amministrazione ma non hanno ricevuto alcuna risposta». «Abbiamo raccolto l’insoddisfazione dei titolari delle strutture ricettive – rivelano - affermano di non aver visto interventi che possano giustificare l’esborso della tassa di soggiorno da parte dei propri clienti». Secondo loro, neanche i problemi di un servizio di raccolta di rifiuti in continua proroga può giustificare una situazione del genere. «Anche in altri Comuni d’Italia Aimeri è in proroga, ma non sono nelle stesse inaccettabili condizioni di Alghero – spiegano – qui il disastro è sotto gli occhi di tutti, il territorio muore inesorabilmente, forse non è chiara la catastrofe che sta subendo questa città». Ecco perché li abitanti delle frazioni rurali di Alghero richiamano l’intera giunta e la maggioranza consiliare «a una maggiore responsabilità, consapevolezza e attenzione verso le priorità del territorio». E chiedono all’opposizione «azioni eclatanti per sollecitare immediati interventi e risvegliare la maggioranza».

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