La Nuova Sardegna

Alghero

Non solo bomba d’acqua: c’è il solito “caso tombini”

di Gianni Olandi
Non solo bomba d’acqua: c’è il solito “caso tombini”

La pulizia della rete di scolo spetta all’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti Proteste anche del Comitato di borgata di Fertilia dove «si vive di emergenze»

26 luglio 2016
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ALGHERO. Dopo una domenica tormentata a causa dei 50 millimetri di acqua caduti sull’area urbana e nelle periferie, la città ha ripreso il suo assetto abituale, il sole ha asciugato le strade trasformate in fiumi, soprattutto quelle a valle come il lungomare Barcellona e la via Lido, e le attività alberghiere e di servizio hanno ripreso regolarmente l’attività. Anche i danni pubblici provocati dalla bomba d’acqua sono tutto sommato contenuti, quelli più seri li hanno subiti i privati con l’allagamento di garage, sottopiani e attività situate al piano terra delle strade trasformate in corsi d’acqua.

Comunque niente di nuovo visto che in caso di acquazzoni, anche di minore intensità rispetto a quello di domenica, la parte bassa della città è sempre esposta ad andare a mollo in tutti i sensi. Un ruolo in negativo per evitare gli allagamenti viene svolto dai tombini che non vengono ripuliti e quindi non svolgono il loro compito di drenaggio e trattenuta delle acque che cadono a monte e la valanga di pioggia si riversa inevitabilmente a valle con tutte le conseguenze che bene si conoscono. Per quanto riguarda la pulizia di questi impianti idraulici si era parlato a più riprese trattarsi di una competenza della società che gestisce il servizio di nettezza urbana. Ma le condizioni di efficienza dell’attuale gestore non sembrano in grado di garantire questo servizio. In aggiunta il nuovo appalto è ancora “prigioniero” di contenziosi legali nei tribunali amministrativi.

All’area urbana si aggiunge anche la borgata di Fertilia il cui Comitato segnala che le caditoie «rifatte da circa una decina d’anni, non sono servite a smaltire le acque piovane, in pochi minuti piazza Venezia Giulia e via Pola erano ridotte a vere piscine. Il lungomare Rovigno, invece, non ha bisogno di intense precipitazioni: infatti per quanto è stato riasfaltato male, bastano veramente poche gocce per regalare ai residenti (e ai turisti) vere piscine regolamentari o percorsi di rally».

Il Comitato aggiunge poi: «La triste realtà per la “Città di fondazione” è che comunque non si hanno risposte degne di un confronto serio e le scuse, giustificazioni e pretesti utilizzati fino ad ora non lasciano molto spazio a vere soluzioni. Purtroppo le questioni da trattare e portare a una soluzione sono sempre più numerose e le risposte sempre più scarne; a cominciare dal rifacimento (o quanto meno della messa in sicurezza) delle ringhiere sulla Rotonda, alla riapertura delle corsie pedonali e ciclabili del ponte, alla precaria situazione della nettezza urbana, alla pessima condizione in cui versano le scuole, allo stato di abbandono di buona parte (troppa per essere accettabile) degli edifici principali di Fertilia. Si vive alla giornata – l’amaro commento del Comitato di Fertilia – si vive di emergenze».

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