La Nuova Sardegna

Alghero

Sommersi dai rifiuti e dalla burocrazia

Gianni Olandi
Sommersi dai rifiuti e dalla burocrazia

La città è sporca ma l’appalto per la raccolta è bloccato dopo la decisione del Tar. E il vincitore potrebbe cambiare ancora

24 luglio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Cassonetti senza coperture, cestini stracolmi, mezzi per la raccolta maledoranti che diffondono miasmi dovunque passano, cartacce e bottiglie di plastica ovunque, vegetazione spontanea perfino nelle celebri passeggiata a mare della Riviera, un quadro decisamente poco entusiasmante per l’immagine di una città che vuole vivere dal turismo.

Con un certo disappunto visto l’impegno quotidiano che dedica nell’affrontare il problema dell’igiene urbana, se ne rende conto anche l’assessore all’ecologia Raimondo Cacciotto che comunque evidenzia situazioni in miglioramento, come nel centro storico, ma ammette che ci sono oggettive difficoltà a garantire un servizio efficiente e funzionale soprattutto in un territorio così vasto come quello del comune catalano e che, per restare alla zona a Nord della città, durante la stagione estiva è interessato da una forte presenza turistica.

L’assessore ricorda che l’appalto è stato assegnato in prima istanza alla Aimeri 2.0, ma che una sentenza del Tar di Cagliari ha ribaltato escludendo la ditta vincitrice alla quale deve ora subentrare la Ciclat, società che aveva presentato il ricorso e che risultava al secondo posto. «Noi abbiamo in essere una proroga alla Aimeri, la società che sta attualmente svolgendo il servizio, che si concluderà il prossimo 31 di agosto. Da quel momento la Ciclat potrà accantierarsi entro il mese successivo e dare così inizio al nuovo appalto nel quale abbiamo inserito una serie di interventi e servizi che eviteranno le attuali criticità ». Ma Cacciotto ricorda anche che la Ambiente 2.0 ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di Cagliari e che ancora nessuno conosce la data nella quale il Consiglio terrà l’udienza per esaminare la questione.

L’appalto in sostanza appare legato a tempi tecnico burocratici dei quali non si conosce la scadenza.

Potrebbe quindi succedere che la Ciclat comincia il servizio e che il Consiglio di Stato accoglie il ricorso della Ambiente 2.0. Tutto da rifare? L’assessore non si esprime nel merito, auspica da parte della magistratura amministrativa l’assunzione di decisioni in tempi brevi e manifesta la preoccupazione di una città impegnata nella stagione delle vacanze e priva di un servizio di igiene urbana all’altezza del compito come prevede appunto il nuovo capitolato di appalto.

Sull’argomento recentemente l’amministrazione comunale ha assunto una ordinanza piuttosto severa destinata agli utenti, a breve ne sarà assunta un’altra che riguarderà gli operatori economici.

«L’igiene urbana è una partita nella quale non ci sono parti – spiega l’assessore comunale – tutti debbono collaborare con il solo obiettivo di rendere gradevole la città. Molti cittadini hanno già risposto con entusiasmo e stanno aiutandoci a tenere la loro città pulita».

E’ vero, ma non mancano le contraddizioni: una signora che usava l’acqua del suo giardino per pulire il marciapiede antistante la propria abitazione, armata di scopa e paletta, segnala di aver ricevuto dai Vigili Urbani un minaccioso rilievo, che annunciava possibili sanzioni, per un utilizzo improprio dell’acqua potabile .

In Primo Piano
La mappa

Sardegna 15esima tra le regioni per reddito imponibile, Cagliari la città “più ricca”

Le nostre iniziative