La Nuova Sardegna

Alghero

Il porto turistico viene snobbato dai grandi yacht

di Gianni Olandi
Il porto turistico viene snobbato dai grandi yacht

Forte calo nelle presenze delle imbarcazioni di lusso Mai avviati i progetti di gestione dell’area approdi

23 luglio 2016
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ALGHERO. Per la ricettività portuale destinata alla nautica da diporto, quella in transito, l’estate 2016 sta vivendo un momento di forte contrazione soprattutto in riferimento agli arrivi dei grandi yacht, quelli importanti, ai quali va offerta assistenza e che rappresentano una autorevole fonte di reddito per i prestatori di servizi. «Registriamo un crollo per questo tipo di imbarcazioni - ammette Roberto Costantino della Base di Aquatica - che può essere provocato dalla situazione complessiva di incertezza che si registra in ambito nazionale e locale. È anche vero che le opportunità di assistenza offerte dal comparto portuale algherese non vengono adeguatamente promosse nei contesti giusti dei circuiti del Mediterraneo ma in questo momento è piuttosto difficile individuare le cause di questo stato di cose se non facendo riferimento a un momento di attesa del movimento nautico anche se, dalle informazioni che abbiamo, a Porto Cervo si stanno registrando i grandi numeri per quanto attiene gli arrivi e le permanenze».

Anche Giancarlo Piras, presidente del Consorzio del Porto, conferma il crollo dei grandi yacht in misura superiore al 20 per cento di arrivi e stazionamenti. «Stiamo invece tenendo bene con le piccole imbarcazioni - aggiunge - nella media degli anni scorsi e anche da parte nostra non è facile fornire una spiegazione a questa battuta di arresto negli arrivi di grandi yacht». Vale la pena ricordare che per quanto attiene l’area portuale ormai da anni in Regione è in lista di attesa un progetto per la gestione dell’intera area portuale, come prevedono le decisioni della Comunità Europea in tema di aree demaniali portuali.

Sono stati presentati due progetti, uno della Marinedì Alghero e l’altro del Consorzio del Porto ai quali gli uffici regionali, pur avendo svolte le procedure di approfondimento degli elaborati, non hanno fornito alcuna risposta. Le progettualità in questione si pongono l’obiettivo di un rilancio dell’area portuale anche sul fronte della promozione della rotta Alghero soprattutto in riferimento alla nautica da diporto, comparto che tradizionalmente si accompagna a importanti ricadute di tipo economico. Va ricordato che in passato la locale organizzazione sindacale della Confaritgianato aveva predisposto proprio per la nautica da diporto una serie di servizi che soddisfavano ogni tipo di necessità dei croceristi. Dalla parrucchiera a bordo al pane fresco giornaliero, dai supporti tecnici e quelli logistici, gli approvvigionamenti agroalimentari di prodotti esclusivamente locali, una sorta di “pacchetto” che garantiva ogni tipo di richiesta. L’iniziativa si perse per le tradizionali contrapposizioni locali che spesso vedono protagonista il vecchio adagio molto algherese del cane dell’ortolano che “non mangia e non lascia mangiare”. Agli operatori del settore nautico non resta ora che sperare nel prossimo agosto.

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