La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, sfiorata la rissa durante la seduta del consiglio comunale

Alghero, sfiorata la rissa durante la seduta del consiglio comunale

Durissimo scontro verbale fra Antonello Usai (Udc) e Graziano Porcu (M5S)

01 luglio 2016
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ALGHERO. «Lasci perdere suo padre, che era una persona troppo seria politicamente perché lei la infanghi tutti i giorni». Anche in un’aula consiliare distratta per la maggior parte del tempo, quella frase ha echeggiato per alcuni istanti. Una sparata così, dall’uomo più esperto di tutta l’amministrazione, uno al quale non difettano certo le buone maniere e una certa familiarità col galateo istituzionale, non se l’aspettava nessuno.

Quelle parole pesanti, sputate in un solo fiato, senza pensare troppo, dando retta al fastidio per i continui battibecchi consiliari, si sono fatte largo nel chiacchiericcio disordinato di una seduta consiliare assai affollata per via della previsione: si approvavano le famigerate modifiche al regolamento sull’occupazione del suolo pubblico. Da Antonello Usai, vicesindaco, uomo forte dell’Udc algherese, un curriculum di tutto rispetto, la frase ha colpito Graziano Porcu, esponente del Movimento Cinque Stelle, candidato sindaco alle amministrative di due anni fa, con la violenza di un’offesa.

La sua reazione, di fronte a un’aula affollata, ha tardato ad arrivare. Come una differita, come se avesse dovuto ripeterla tra se e se almeno un paio di volte per tentare di capire se fosse stata pronunciata veramente. «Non si permetta di parlare di mio padre», replica Graziano Porcu. Di fronte a un interlocutore che continua a parlargli sopra, la sua rabbia diventa incontenibile.

Solo grazie all’intervento di altri consiglieri, la rissa resta solo verbale. «Mio padre sarebbe la persona più orgogliosa del mondo, perché io sono una persona onesta». Un concetto ripetuto più volte, con la voce sempre più rotta dall’ira, mentre in due o tre lo tengono al suo posto. Non ce ne sarebbe stato bisogno. Ma il fatto che anche il più navigato amministratore perda per un attimo il suo aplomb e che uno degli oppositori più pacati perda le staffe la dice lunga sull’aria che si respira in via Columbano. (g.m.s.)

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