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Fallisce la mediazione, il consiglio va alla terza votazione

Fallisce la mediazione, il consiglio va alla terza votazione

ALGHERO. Per superare il vaglio del consiglio, lo Statuto della Rete metropolitana avrà bisogno della terza votazione. Anche nella seconda seduta che due giorni fa l’assemblea di via Columbano ha...

20 maggio 2016
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ALGHERO. Per superare il vaglio del consiglio, lo Statuto della Rete metropolitana avrà bisogno della terza votazione. Anche nella seconda seduta che due giorni fa l’assemblea di via Columbano ha dedicato all’argomento si è registrata una fumata nera. Le opposizioni continuano a criticare aspramente il contenuto del documento condiviso dai Comuni dell’Area vasta di Sassari e hanno fatto mancare il loro appoggio, che nelle prime due votazioni è necessario per raggiungere la maggioranza dei due terzi del consiglio. Nella prossima seduta, invece, sarà sufficiente la maggioranza semplice e lo Statuto dovrebbe riuscire a passare senza ulteriori rallentamenti. L’ok lascerà sul campo molti malumori, anche se i toni e i contenuti delle obiezioni sono differenti. Il più ostile al documento è il Movimento Cinque Stelle, primo a sostenere che lo Statuto è eccessivamente sbilanciato in favore di Sassari e non tiene nella dovuta considerazione realtà come Alghero e Porto Torres. «Il sindaco ci ripensi, ascolti le nostre proposte e riapra la discussione con gli altri primi cittadini, nell’interesse di Alghero e di tutto il territorio», è la richiesta formulata da Graziano Porcu, autore con Roberto Ferrara di alcune proposte di emendamento mai prese in considerazione. Alla votazione, oltre a Forza Italia e Nuovo Centro Destra, non ha partecipato neanche il Partito democratico. Come spiega il consigliere Enrico Daga, il problema è il metodo. «In tutto il periodo di gestazione non sono mai stati insediati una commissione o un gruppo di lavoro con tutte le forze politiche – dice –, stiamo parlando di una rivoluzione straordinaria degli assetti istituzionali, ma è stata trattata come un mero passaggio burocratico, ora se ne assumano la responsabilità totale». (g.m.s.)

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