La Nuova Sardegna

Alghero

Ancora sul binario morto i treni veloci per Sassari

Paoletta Farina
Ancora sul binario morto i treni veloci per Sassari

Il servizio doveva partire a gennaio 2016, ma si sono allungati i tempi tecnici Roggero (Arst): riportiamo la ferrovia al centro della città per muoverci meglio

30 aprile 2016
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ALGHERO. Dovevano entrare in servizio lo scorso gennaio, ma sono ancora fermi nel deposito sassarese di viale Sicilia i nuovi treni svizzeri che dovranno collegare il capoluogo con Alghero in trenta minuti. E i tempi in cui potranno sferragliare sui binari restano incerti. Le solite lungaggini burocratiche hanno impedito finora la partenza dei locomotori diesel elettrici in sostituzione delle antiquate littorine: al momento si è in attesa della conclusione di tutta la prassi amministrativa da parte della commissione ministeriale, mentre non è mancato il primo “rodaggio” con duemila chilometri percorsi lungo la tratta.

C’è poi un’altra serie di lavori da fare a breve scadenza – come si augurano pendolari e turisti in vista della stagione estiva – per un’accelerata delle pratiche. La manutenzione dei treni non verrà svolta dall’Arst, ma sarà di competenza della stessa ditta fornitrice dei convogli che ha bisogno di una struttura ad hoc, secondo le normative di sicurezza esistenti, non presente nei capannoni di Sassari.

Al Comune guidato da Nicola Sanna hanno già dato l’autorizzazione, ma ci vorrà pur del tempo per realizzare l’area manutenzioni. E siamo subito a maggio. Quindi, realisticamente, a meno di un miracolo, occorreranno ancora alcuni mesi prima che gli svizzeri, notoriamente precisi, possano operare secondo le regole.

Giuseppe Roggero, direttore dell’esercizio ferroviario Sassari-Macomer dell’Arst, intervenendo ieri a Sassari alla presentazione del programma di Monumenti Aperti che sfoggia un inedito collegamento con il trenino verde, ha introdotto un altro argomento. Che ogni tanto ritorna all’attenzione, ma poi rientra regolarmente nell’oblio: e cioè quello del ritorno della ferrovia nel centro di Alghero, da dove ha smobilitato nel 1992. «La fermata a San Giovanni garantiva ai viaggiatori di raggiungere velocemente il cuore della città – ha detto –, altrettanto invece non assicura oggi la stazione alla Pietraia».

«Sarebbe una svolta perché io credo che le stazioni debbano essere sempre situate all’interno delle città – ha rincarato Roggero– se si vuole garantire una migliore mobilità, soprattutto per quanto riguarda un centro turistico come Alghero. Con i nuovi treni, che consentiranno un tempo di percorrenza in mezz’ora, si avrà un’alternativa reale all’auto in termini di velocità e si risparmierà ulteriore tempo considerato che non si dovrà affrontare l’estenuante ricerca di un parcheggio».

E a sostegno l’ingegner Roggero ha ricordato che da quando venne soppressa la fermata a San Giovanni si è perso il 40 per cento di passeggeri.

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