La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, “Terre Pubbliche” chiede Surigheddu e Mamuntanas

di Gian Mario Sias
Alghero, “Terre Pubbliche” chiede Surigheddu e Mamuntanas

Nei giorni scorsi la proposta è stata avanzata ufficialmente alla Regione. Del Comitato fanno parte agricoltori, allevatori e cooperative del territorio

24 aprile 2016
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ALGHERO. «La terra ai contadini, le terre algheresi ai contadini algheresi e del territorio». Potrebbe essere sintetizzato con questa revisione in chiave catalana del motto contadino del secolo scorso la proposta che “Terre pubbliche” ha avanzato ufficialmente alla Regione Sardegna. «Dateci in concessione le aziende di Surigheddu e Mamuntanas», è il sunto della richiesta formale partita nei giorni scorsi dalla Riviera del corallo in direzione di Cagliari. Nato in seguito al dibattito tra agricoltori, allevatori, cooperative sociali e altre realtà del mondo rurale della Nurra algherese, il comitato “Terre pubbliche” chiede di avere voce in capitolo e un’attenzione particolare all’interno del percorso in atto per il rilancio della vecchia azienda agricola di proprietà della Regione, ormai in disuso da decenni. I promotori vengono dal sistema della cooperazione sociale e hanno dapprima lavorato per incassare l’adesione degli addetti ai lavori e il sostegno della politica locale. Una volta raggiunto un discreto numero di aderenti, si è partiti da una quindicina ma il numero è destinato ad aumentare sensibilmente, è stato redatto e sottoscritto un documento con cui si spiega molto chiaramente quali siano le attese di chi vive e lavora nella campagna algherese e, più in generale, del Nord Ovest Sardegna. «L’obiettivo è di gestire le terre pubbliche delle tenute di Surigheddu e Mamuntanas attraverso lo strumento del contratto di rete», dice la Dichiarazione d’intenti di “Terre pubbliche”, una sorta di manifesto programmatico fatto proprio da ogni aderente. «Quelle terre rappresentano una risorsa cui possono aspirare tutti coloro che in forma organizzata o singola siano in grado di presentare un progetto che conservi la destinazione d’uso di queste terre e le renda produttive», è la posizione. Contrario alla vendita di Surigheddu e Mamuntanas, “Terre pubbliche” ritiene che «concedere quelle terre ai lavoratori è una forma di risarcimento per il territorio sul piano occupazionale, produttivo, economico e sociale». Alla luce di tutte queste considerazioni, è stata formalizzata la richiesta. «Tra le varie proposte che arriveranno in risposta all’indagine conoscitiva da avviata per la vendita delle due aziende, si consideri che sul territorio sono presenti decine di cooperative sociali e aziende pronte ad associarsi per dare a quelle terre un futuro produttivo».

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