La Nuova Sardegna

Alghero

Il Consiglio è bloccato da una mancata surroga

di Gian Mario Sias
Il Consiglio è bloccato da una mancata surroga

Linda Oggiano del Centro democratico ora vive a Roma ma non può dimettersi Al suo posto subentrerebbe Giuseppe Foddai che però è passato ai Riformatori

07 febbraio 2016
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ALGHERO. Il vero motivo per cui il consiglio comunale viene convocato con una parsimonia che le opposizioni iniziano a mal sopportare è lo stesso per cui un accordo con il Pd, non a qualsiasi condizione ma più in fretta possibile, per l’amministrazione Bruno è quanto mai necessario. È una questione di numeri, in realtà, e sono sempre più risicati. A chiarire almeno un pezzo di quello che per molti algheresi è un mistero oggi ci ha pensato Giuseppe Foddai, 36 anni, ex segretario cittadino del Centro democratico, che dopo un percorso di riflessione e di confronto ha annunciato ufficialmente di aver aderito ai Riformatori. La notizia, a primo acchito, potrebbe anche non sembrare di quelle che fanno drizzare i capelli. Con rispetto parlando per l’interessato, ovviamente, che è giovane e avrà tutto il tempo di dimostrare il suo valore all’interno del movimento di cui ha deciso di sposare ideali, progetti e iniziative. Ma la sua decisione oggi lo pone alla ribalta dello scenario politico cittadino solo ed esclusivamente per un motivo: alle elezioni amministrative della primavera 2014, Giuseppe Foddai è risultato il primo dei non eletti nella lista “bicicletta” che il Cd fece con l’Upc. È la stessa in cui è stata eletta Linda Oggiano, il consigliere “in più” della maggioranza. La scelta di Giuseppe Foddai di aderire a un partito che sta decisamente all’opposizione impedisce di sostituire Linda Oggiano. La quale, essendosi nei mesi scorsi trasferita a Roma per esigenze familiari, ha oggettive difficoltà a partecipare con assiduità alla vita del consiglio comunale, condizionando suo malgrado il calendario delle sedute. Suo malgrado, perché responsabilmente avrebbe manifestato la propria disponibilità a dimettersi e lasciare il proprio posto a un altro. Solo che l’altro in questione, per l’appunto, è Giuseppe Foddai, che oggi esce ufficialmente allo scoperto e dice apertamente che «i risultati di questa amministrazione sono sotto gli occhi di tutti, non stanno governando, forse il progetto iniziale era sbagliato dall’inizio, era una macchina costruita per vincere, ma non per amministrare, lo dicono i fatti». Insomma, non sarebbe un buon avvicendamento per Mario Bruno, che deve così fare affidamento su una maggioranza che si basa su un solo consigliere in più rispetto alle opposizioni, ma che vive a Roma e torna quando può.

Chiarito questo aspetto, non resta che continuare a cercare altre alleanze.

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