La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero

Pulizie in aeroporto, i lavoratori chiedono l’annullamento della gara d’appalto

Pulizie in aeroporto, i lavoratori chiedono l’annullamento della gara d’appalto

I dipendenti: «Prima il servizio garantiva anche una qualità superiore». Ma la Sogeaal replica: «Non è vero, standard elevatissimi»

20 novembre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Sono passate da 25mila a 17mila ore all’anno. Una riduzione drastica dell’orario di lavoro, che incide sulle tasche delle lavoratrici e sulla qualità del servizio. È la vicenda di cui sono protagoniste le venti dipendenti della Euro&Promos, la società che gestisce i servizi di pulizia dell’aeroporto di Alghero. L’unica cosa certa è che loro sono le vittime.

L’appalto bandito da Sogeeal e vinto in primavera dal loro datore di lavoro ha dimezzato il monte delle ore di lavoro. Per scongiurare i licenziamenti, si è diviso il tempo tra tutte. Per la maggior parte la media è di 12 ore al mese. Solo quattro o cinque arrivano in media a 18 ore. Prima lavoravano e guadagnavano per 20 o anche 30 ore al mese. Erano assunte con contratto da metalmeccanico, con tutele che ora - passate al contratto di multiservizi - si scordano.

Rispetto a un anno fa, quando la busta paga si aggirava intorno ai 900 euro, questo mese alcune di loro non arrivano a 400 euro. «Quando abbiamo firmato il contratto ci era stato assicurato che era una fase transitoria e che le ore di lavoro sarebbero aumentate, ma oggi ci viene proposto un altro taglio del 10 per cento», denunciano le dirette interessate. «Così siamo costrette a cercarci un altro lavoro», è il timore.

Quelle con meno anzianità di servizio vantano comunque almeno quattordici anni. Ma per loro è anche una questione di dignità professionale. «Il servizio che si garantiva prima era superiore anche sul piano della qualità», spiegano le lavoratrici, che chiedono l’annullamento dell’appalto che scadrà nell’aprile 2018. Lapidario il commento del direttore generale di Sogeaal, Mario Peralda.

«Per quanto le lavoratrici non abbiano nessuna colpa, era una situazione inevitabile dal momento che col nuovo appalto ci si è adeguati ai parametri quantitativi e qualitativi previsti dal mercato», dice il manager. Quanto alle condizioni di igiene dell’aeroporto, Peralda è ancora più categorico. «Falso sostenere che lo scalo sia più sporco di prima, oggi si dispone di strumentazioni e di un’organizzazione tale da garantire standard elevatissimi». (g.m.s.)

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative