La Nuova Sardegna

Alghero

Monti Carru all’asta per 30 milioni di euro

di Gian Mario Sias
Monti Carru all’asta per 30 milioni di euro

Un lungo contenzioso mette a rischio l’investimento di sessanta famiglie Il Comune ha inutilmente provato a trovare un accordo fra le parti

03 ottobre 2015
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ALGHERO. L’oasi residenziale di Monti Carru rischia di finire all’asta. La l’offerta base è già fissata: 30milioni di euro. Tanto vale la lottizzazione realizzata lungo la strada di Carrabufas, a pochi tornanti dal centro abitato di Alghero. Un impero dal destino segnato, causa di un fallimento nato da un contenzioso paradossale e da una vicenda giudiziaria ancora aperta, da cui ora rischiano di rimetterci in tanti.

Monti Carru è una collina a 60 metri sul livello del mare, una deliziosa terrazza sul golfo di Capo Caccia. Una lottizzazione di 24 ettari, villette a schiera nascoste nel verde. Al netto delle lunghezze burocratiche per cui il progetto di inizio anni Settanta è stato realizzato solo da qualche anno, i problemi veri sono più recenti. Monti Carru viene divisa in comparti, si inizia a costruire nei primi quattro, che occupano la metà dell’area. È una lottizzazione convenzionata, l’impresa si impegna a realizzare le opere di urbanizzazione, il Comune a prenderle in carico solo dopo la realizzazione. I costruttori pagano comunque una fideiussione al Comune di Alghero e lo mettono nelle condizioni di realizzare i lavori a loro spese in caso di inadempienza. Inizialmente si prevede che la rete idrica e fognaria passi lungo le proprietà, ma una variante approvata dal Comune autorizza a realizzare il collegamento alla rete fognaria lungo la strada di Carrabuffas. Qui l’operazione si blocca. Viene fuori che la strada è consortile e il Comune non avrebbe potuto autorizzare i lavori. Inizia il braccio di ferro legale. Il tribunale per ora ha dato ragione all’impresa, ma l’appello del consorzio Carrabuffas ha fermato i sogni di oltre 60 famiglie. Sono quelle che non hanno fatto in tempo a firmare il rogito notarile prima del fallimento dell’impresa, e oggi rischiano di vedere le proprie abitazioni finire all’asta, senza recuperare neanche un euro. Nei mesi scorsi il sindaco di Alghero, Mario Bruno, ha tentato inutilmente di portare le parti a una transazione economica che risarcisca il consorzio per i lavori mai autorizzati. Di fronte a una sentenza secondo cui quella strada è comunale e nulla è dovuto all’ente consortile, che tra l’altro il Comune partecipa al 49 per cento, i curatori considerano irricevibile la proposta. Magari è solo questione di cifre, ma resta il fatto che tutto è fermo in attesa di un appello che ha già provocato lo stop dei lavori, il deterioramento delle costruzioni non ancora abitate, la mancata realizzazione di mezza lottizzazione e il fallimento di un’impresa. I prossimi a rischiare grosso sono 60 proprietari.

Quelli che hanno in mano gli atti notarili, una decina, sono tranquilli ma aspettano di vedere completata l’oasi sulla quale avevano investito.

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