La Nuova Sardegna

Alghero

Il ricamo per strada fa scoppiare una lite anche tra i politici

di Gianni Olandi
Il ricamo per strada fa scoppiare una lite anche tra i politici

Nervosismo per una dimostrazione nella via della movida Moro: «Metodi mafiosi». Daga: «Affermazioni gravissime»

25 luglio 2015
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ALGHERO. Una estate bizzosa ma anche un po’ nevrotica quella che sta vivendo la Riviera del Corallo su una serie di questioni che, quasi non fosse sufficiente il caldo record, stanno facendo salire la temperatura anche alla classe politica. Tavolini di bar e ristoranti senza concessioni, giro di vite della polizia municipale, decibel, movida sulla spiaggia e nella tarda serata di giovedì una estemporanea occupazione di suolo pubblico da parte di un commerciante che ha ritenuto legittimo sistemare alcune postazioni sulla via Carlo Alberto per meglio far conoscere al pubblico l’antica arte del ricamo.

Il problema nasce perché le postazioni in questione di fatto interrompevano il passaggio dei flussi di pedoni che, a quell’ora, transitano nel cuore della città murata. Proteste, chiamate ai vigili urbani che nella notte di giovedì erano introvabili, pare che non ci sia riuscito neanche il sindaco. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri che hanno filmato l’episodio.Immediate le polemiche su fb, minacce e prese di posizioni ufficiali.

La più pesante per i concetti che esprime quella del consigliere di maggioranza Gianpietro Moro secondo il quale «stiamo assistendo da diversi mesi ad una situazione preoccupante che imperversa e si annida tra le vie e le strade del centro storico algherese, situazioni strane, talvolta oscure e senza alcun tipo di controllo che si ripetono tra le attività commerciali del centro a discapito degli esercenti onesti, che subiscono impotenti e quotidianamente le scorrettezze».

Moro chiede «che tutte le forze dell’ordine approfondiscano il motivo del ripetersi di certe situazioni da vero e proprio far west, atteggiamenti di questo tipo e di tale portata in altre parti d’Italia vengono ricondotti a metodi mafiosi e camorristici».

Dichiarazioni che il consigliere del Pd Enrico Daga definisce «di una gravità inaudita perché giungono da un rappresentante delle istituzioni». Se c’è una situazione fuori controllo, aggiunge «il sindaco chieda immediatamente un incontro al prefetto e il consigliere che rilascia queste dichiarazioni venga a riferire in aula». Dall’opposizione, Nunzio Camerada di Forza Italia a proposito del suolo pubblico parla di una situazione confusa e ricorda che le attuali anomalie erano facilmente prevedibli nel momento in cui la maggioranza consiliare ha adottato i provvedimenti.

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