La Nuova Sardegna

Alghero

Movida: «Alghero decida cosa vuol fare veramente»

di Gian Mario Sias
Movida: «Alghero decida cosa vuol fare veramente»

Parla Lorenzo Sagrati, titolare del Maden, la nuova discoteca aperta a Scala Mala «Ci vogliono regole, ma bisogna stabilire gli spazi da destinare a queste attività»

18 luglio 2015
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ALGHERO. Crisi, tavolini, posti barca, differenziata, spiagge, cultura. Tutti argomenti di strettissima attualità, ad Alghero. Ma niente rispetto al tema del momento: la vita notturna.

Succede che un evento in spiaggia viene interrotto dall’intervento della polizia, viene fuori che la motivazione ufficiale è che esiste un divieto di ballare in spiaggia e non è stato rispettato e per due giorni la città non parla d’altro.

Il tamtam parte da facebook e ci ritorna dopo aver coinvolto gli amministratori, gli operatori del settore, la stampa nazionale e tutti, ma proprio tutti, gli algheresi. Che si dividono tra chi vuole una città a misura di giovane e chi non disdegna la quiete che negli ultimi anni si è impossessata della movida, si uniscono in un coro che invoca il rispetto delle leggi e si dividono ancora se si tratta di decidere dove sistemarli, questi nottambuli, al centro o al lungomare.

Un rebus irrisolvibile, ognuno sa una versione diversa dei fatti e indica una diversa soluzione al problema. L’unico che prova a tracciare un percorso che accontenti tutti è Lorenzo Sagrati, giovane imprenditore, titolare del Maden, la nuova discoteca di Alghero, che ha aperto i battenti a Scala Mala da alcune settimane. In teoria quelli delle discoteche sono considerati i nemici principali degli eventi come “Music Wellness”, l’evento di sport da spiaggia e musica dal vivo che avrebbe dovuto animare il lido di San Giovanni per cinque giorni e cinque notti, interrotto a metà per problemi autorizzativi.

«Eventi di questo tipo fanno sicuramente bene alla città», esordisce un po’ a sorpresa l’imprenditore notturno. «Alghero ha l’ambizione di essere una località turistica, perciò ha bisogno di creare attrattive per i suoi ospiti – spiega Sagrati – ormai la vita notturna conta su pochi bar e un paio di discoteche, che ci sia qualche altra offerta è assolutamente positivo». Lorenzo Sagrati ragiona da cittadino e da operatore del settore, per quanto sia solo all’inizio. «Mi spiace che sia stata interrotta una manifestazione che, al di là di tutto, ha richiesto un grande sforzo organizzativo – dice – ma anche dal punto di vista imprenditoriale dico che più gente arriva ad Alghero tanto meglio è per tutti quelli che operano nel turismo e nell’intrattenimento».

Detto questo, «ci vogliono regole, Alghero decida cosa vuole essere realmente, a quale turismo si vuole rivolgere, e si dia delle regole di conseguenza», è l’appello unanime che gli operatori rivolgono alla classe politica.

Zonizzazione fonometrica, per stabilire una volta per tutti quali spazi della città destinare alla movida, autorizzazioni uguali per tutti, rispetto degli orari per ciascun tipo di attività. Esercenti, ristoratori, baristi e commercianti sono tutti d’accordo. «Se ognuno facesse il proprio lavoro secondo le regole – dicono – Alghero non potrebbe che trarre vantaggio dall’aumento degli eventi e delle iniziative». Su quanto successo a “Music Wellness” è intervenuto nel frattempo anche il Comune. «Non è stata certo l’amministrazione - si legge in una nota - a bloccare una manifestazione che ha patrocinato e inserito nel proprio programma degli eventi estivi».

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