Alghero, trovata una soluzione per il quartiere “fantasma”
Per Monti Carru una transazione economica tra Comune e curatore fallimentare
ALGHERO. Una transazione economica per mettere fine al contenzioso tra i curatori fallimentari della società che ha realizzato l’area turistico-residenziale di Monti Carru e il Consorzio Carrabufas. È la strada tracciata dalle parti grazie all’intermediazione del Comune di Alghero. Ieri il sindaco Mario Bruno è stato a Cagliari per incontrare la curatela fallimentare della Amp, l’impresa che prima di chiudere bottega aveva realizzato i primi due comparti di una lottizzazione che complessivamente avrebbe dovuto occupare i 24 ettari della collina a 60 metri sul livello del mare in cui sorgono una serie di villette a schiera nascoste nel verde, un’oasi alle spalle del quartiere di Sant’Agostino, prima che la città lascia spazio alle campagne.
Stabilito il percorso che porterà a un accordo trilaterale tra Comune di Alghero, Consorzio Carrabufas e curatori fallimentari, vanno stabilite cifre e tempi. «C’è la disponibilità delle due parti a una transazione, va definita una cifra che accontenti tutti», spiega il sindaco di Alghero. Il Consorzio chiede i danni provocati dai lavori compiuti sotto il manto stradale per consentire agli abitanti di Monti Carru di collegarsi alla rete idrica e fognaria. «Il Consorzio ha già fatto predisporre una stima dei costi, ne servirà un’altra e da quei numeri si potrà iniziare a discutere concretamente«, prosegue Bruno.
L’altra incognita riguarda i tempi. «Ci siamo dati appuntamento per il 16 luglio, nel frattempo incontreremo il Consorzio e discuteremo ancora – dice il sindaco – confidiamo di chiudere prima possibile questa partita che va avanti da anni».
Gli impasse che rischiano di mandare all’aria i sogni e i risparmi di 60 famiglie iniziano una quindicina di anni fa. Monti Carru è una lottizzazione convenzionata, l’impresa si impegna a realizzare le opere di urbanizzazione, il Comune a prenderle in carico dopo la loro realizzazione. Inizialmente la rete idrica e fognaria devono passare lungo le proprietà, ma una variante approvata dal Comune autorizza a realizzarle lungo via Carrabufas. Ma qui si scopre che via Carrabufas è una strada consortile, il Comune non avrebbe potuto autorizzare quei lavori. Inizia un braccio di ferro con gli abitanti del quartiere, che nel frattempo hanno iniziato a vivere in quelle case, ufficialmente inagibili, per sottrarle ai vandali e all’incuria.