La Nuova Sardegna

Alghero

Monti Carru, lottizzazione senza fogne

Monti Carru, lottizzazione senza fogne

Le condotte non possono essere collaudate perché realizzate su terreni consortili e non comunali

04 luglio 2015
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ALGHERO. Una collina a 60 metri sul livello del mare, una deliziosa terrazza sul golfo di Capo Caccia. Una lottizzazione di 24 ettari, villette a schiera nascoste nel verde, un’oasi alle spalle del principale agglomerato urbano di Alghero, quello che dal centro storico si snoda sino a Sant’Agostino prima di lasciare spazio alle campagne. In mezzo c’è via Carrabufas e l’area turistico-residenziale di Monti Carru, teatro di una paradossale vicenda, un contenzioso in cui rischiano di perdere tutti. «Rischia di perderci il Comune di Alghero, che sino a quando quelle case saranno inagibili non potrà incassare le imposte locali», spiegano alcuni rappresentanti dei proprietari di Monti Carru. Rischiano soprattutto loro, oggi quelle villette non sono abitabili e tanto meno possono essere vendute. «Tutto per un allaccio alla rete fognaria atteso da oltre dieci anni», lamentano. Negli anni ’70 la lottizzazione di Monti Carru venne inserita nel Prg , ma le incongruenze e gli impasse burocratici che oggi rischiano di mandare all’aria i sogni e i risparmi di 60 famiglie sono più recenti. «Tra un contrattempo e l’altro, la realizzazione delle case inizia con l’arrivo del nuovo millennio», raccontano gli interessati. Monti Carru viene divisa in comparti e si inizia a costruire nei primi quattro, che occupano più o meno la metà dell’area complessiva. È una lottizzazione convenzionata, l’impresa si impegna a realizzare le opere di urbanizzazione, il Comune a prenderle in carico solo dopo la loro effettiva realizzazione. «Qui l’operazione Monti Carru subisce una brusca frenata – ricordano – viene fuori che via Carrabufas non è comunale, ma consortile, e che il Comune non avrebbe potuto autorizzare quei lavori». È l’inizio della fine, inizia un braccio di ferro che sta mettendo a dura prova gli abitanti del quartiere. Che nel frattempo hanno iniziato a vivere in quelle case. L’anno scorso, paradossalmente durante la stagione commissariale sono stati autorizzati e completati i collaudi delle reti. Oggi gli abitanti delle villette fantasma di Monti Carru si rivolgono al sindaco Mario Bruno e all’amministrazione comunale, «che tra l’altro detiene il 50 per cento delle quote del consorzio Carrabufas», come sottolineano i proprietari delle case inagibili. «Chiediamo che il Comune si faccia parte diligente, che si assuma le proprie responsabilità e sblocchi una situazione semplicemente incredibile», è l’appello, l’ennesimo, dei cittadini di Monti Carru. (g.m.s.)

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