La Nuova Sardegna

SASSARI. C’è anche una giovane mamma di Alghero tra le cinque nomadi di origine bosniaca per le quali il giudice di Milano ha disposto il divieto di dimora nelle dieci città italiane dove sono presenti i servizi di metropolitana.

Secondo quanto accertato dalla polizia locale - che le ha arrestate per l’ennesima volta - agivano portandosi dietro i figli piccoli e avrebbero commeso più di 300 furti. Proprio nella sotterranea, a Milano, le donne sono state sorprese e arrestate dagli agenti.

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Teatro dell’ultimo furto è stata la fermata Stazione Centrale della linea 2 della metropolitana, la verde. Sono entrate in azione tutte e cinque, tre con bambini piccoli nel marsupio e in passeggino e una quarta incinta al settimo mese. Il metodo sempre lo stesso: la prima donna blocca le porte della vettura con il passeggino, la seconda fa il palo, la terza distrae la vittima e le ultime due estraggono il portafoglio e se lo passano.

Il tutto in pochi istanti perché nessuno si accorga di niente. Ma la Polizia locale le ha bloccate in flagranza. Hanno tra i 21 e i 29 anni, sono senza fissa dimora, hanno accumulato circa 300 precedenti per reati specifici (una ne ha 63 per furto, rapina, scippo, evasione). Rubano per professione «ma solo agli stranieri e solo in metropolitana» ammettono.

Per evitare di andare in prigione hanno molti figli, addirittura 27 nonostante la giovane età. E così considerata l'impossibilità di dare gli arresti domiciliari, il giudice le ha condannate al divieto di dimora nelle dieci città italiane con metropolitana: Milano, Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Genova, Torino, Brescia, Venezia e Catania.