La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero: Tonino Demartis, cinquant’anni dietro i fornelli

di Gianni Olandi
Tonino Demartis con la moglie Giovanna
Tonino Demartis con la moglie Giovanna

Grande festa per lo storico chef, proprietario della Speranza. «Insegnerò le mie ricette tradizionali ai futuri ristoratori»

30 giugno 2015
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ALGHERO. Cinquant’anni senza interruzione alcuna, sempre nello stesso posto, senza mai lasciare pentole e fornelli. È il primato di Tonino Demartis, classe 1940, un pilastro della cucina algherese, soprattutto quella di mare. Ieri ha festeggiato il mezzo secolo di attività nel suo ristorante che sorge sull’arenile di Poglina, la bellissima spiaggia situata ai confini tra il territorio di Alghero e quello di Villanova Monteleone, più nota a tutti come la Speranza, guarda caso il nome del ristorante di Tonino Demartis.

La cerimonia aveva anche un forte sapore di ringraziamento per essere riuscito a raggiungere i 50 anni con una attività impegnativa e faticosa Non è un caso infatti che all’interno del locale sia stato allestito un altare, con dispensa della Diocesi, con la statua della Madonna della Speranza, ospitata abitualmente nella piccola chiesa poco distante, proprio sul bivio di Poglina. A celebrare don Francesco Tavera, parroco di Villanova Monteleone. Per l’occasione Tonino Demartis ha realizzato una pubblicazione di poesie, curata da Maria Antonietta Peana e nella quale c’è un racconto di Franca Chessa, “l’Esperança , miques de memòria”. E si scopre il cuoco poeta.

Durante la cerimonia non sono mancati i momenti di commozione, in particolare da parte della moglie Giovanna che con Tonino ha condiviso in pieno quei 50 anni di attività ricordati ieri con molta emozione.

Il grande chef oggi ricorda quella baracca di canne e giunco che nel 1966, ottenuta la concessione, cominciò a diventare la sua casa, Erano gli anni in cui Alghero esplodeva nel mondo del by night internazionale, nascevano la Stalla a Porto Conte, la Siesta in cima alle colline di Villanova Monteleone , El Fuego di Truffo sul Lungomare Dante, il Tam Tam alle Bombarde di Franco Fumagalli, la Bardana di Gianvittorio Vacca, grande artista algherese di adozione, nel cuore del centro storico algherese dove anche alle 4 del mattino si potevano gustare spaghetti aglio e olio. Erano anni di pionieri, di gente che aveva voglia di fare e aveva capito l’enorme potenzialità della Riviera del Corallo soprattutto nella gastronomia e nel divertimento. Tonino Demartis ebbe subito successo, la sua Speranza diventò subito riferimento per un tipo di clientela dal palato delicato, a cominciare dai buongustai del pesce della Sassari bene.

Tonino si alternava tra i fornelli e l’istituto alberghiero dove ha insegnato, naturalmente cucina, per anni. Le prime sperimentazioni lo portarono agli spaghetti all’aragosta, uno straordinario successo, ma poi arrivarono le linguine agli scampi definite “sublimi” dagli intenditori.

Lo chef della Speranza non ha mai nascosto il desiderio di conservare con puntiglio la cucina tradizionale algherese, anche e soprattutto quella povera, che nasceva dall’incontro tra i pastori e i contadini e i pescatori. Il vecchio baratto : verdure e carne in cambio di pesce. Ha scritto negli anni scorsi “Olla podrida”, un volume di memorie della alimentazione algherese dove racconta e descrive quei sapori che oggi sono sempre più difficili da trovare. Un suo desiderio: «I ragazzi del nostro alberghiero - dice Tonino Demartis - debbono approfondire la conoscenza della cucina algherese di una volta per conservarla nel tempo».

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