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Alghero

Norme sui tavoli all’aperto, i gestori: un sì con riserva

di Andrea Massidda
Norme sui tavoli all’aperto, i gestori: un sì con riserva

Cadeddu (Confcommercio): «Proposta accettabile per i criteri di assegnazione». Ma restano dubbi e perplessità sulla parte relativa alla cosiddetta “zona rossa”

18 dicembre 2014
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ALGHERO. Continua a far discutere la delibera che riscrive le regole sulla concessione del suolo pubblico in città, approvata nei giorni scorsi dalla giunta guidata da Mario Bruno. E dopo le lodi dell’assessore alle Attività produttive Natacha Lampis e la stroncatura netta da parte dell’opposizione (che ha già annunciato ostruzionismo in consiglio comunale per evitarne l’approvazione entro il 31 dicembre), ora arriva finalmente il parere dei diretti interessati: i titolari di bar e ristoranti.

I quali, per bocca del presidente territoriale di Confcommercio Massimo Cadeddu, si pongono rispetto alle nuove norme in una posizione intermedia. Nel senso che dicono sostanzialmente sì alla prima parte del testo (quella relativa ai criteri e ai requisiti certi indispensabili per rilasciare le autorizzazioni), mentre muovono qualche riserva sulla seconda, ossia quella squisitamente tecnica, perché entra nel merito di spazi da assegnare ai concessionari e spazi da lasciar liberi a vantaggio delle esigenze della comunità.

«Nella prima parte del regolamento - chiarisce Cadeddu - la nostra organizzazione si riconosce in quanto sostenitrice da tempo di tutta una serie di criteri oggettivi di valutazione quali proporzionalità, prospicenza e pertinenza e premialità varie. Certo, quest’ultima voce (quella delle premialità - ndr) è sicuramente da rivedere alla luce del fatto che per apertura annuale s’intende 12 mesi l’anno e non 10 o 9 come di norma è per i pubblici esercizi, ma si tratta di una questione facilmente emendabile in quanto coerente con lo spirito del regolamento stesso».

I dubbi e le perplessità arrivano nella seconda sezione del testo. «La parte relativa ai poligoni del centro storico e alla cosiddetta zona rossa - continua il presidente di Confcommercio - necessita di un’analisi molto più approfondita che rischia di non coincidere con i tempi dettati dall’amministrazione e dai vincoli normativi di carattere nazionale. Stiamo cercando di capire se ci sono le condizioni per esaminare le schede con l’attenzione e la calma richiesta dagli associati, vista l’importanza del documento. La Confcommercio è favorevole all’approvazione del documento a patto che venga fatto bene, che tenga in considerazione le esigenze del comparto, ma se il caso lo richiede anche delle singole realtà, qualora esse venissero completamente private del suolo pubblico».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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